Nel carcere di San Vittore c'è, tra gli altri detenuti, uno strano tipo che chiamano "Il Cavaliere". Questi sconta una condanna per furto e i compagni di prigionia hanno per lui un certo rispetto. Uscito per amnistia, il Cavaliere riprende immediatamente la sua attività che consiste soprattutto nel frequentare cerimonie nuziali impadronendosi, al momento opportuno, di qualche oggetto prezioso. Costretto a fuggire dopo un'impresa del genere, si trova alla fine con una giovane e bella collega nel giardino d'una villa abbandonata. La giovane ladra è Perla, amica d'un suo compagno di prigionia e la villa appartiene al Mago Trapani, ora assente. Scambiato per il Mago, il Cavaliere opera alcune prodigiose guarigioni che gli danno gran fama, ma al ritorno del vero Mago deve fuggire con Perla, ormai sua indivisibile compagna. Recatosi a Brescia, si spaccia ancora per il Mago Trapani e riesce con la sua abilità e con l'aiuto della fortuna a compiere una serie di prodigi più o meno autentici. Tuttavia, avendo chiesto alla propria potenza occulta di poter tornare indietro nel tempo, il Cavaliere si trova di nuovo, privo d'ogni magico potere, a San Vittore.
SCHEDA FILM
Regia: Vittorio Metz, Marcello Marchesi
Attori: Tino Scotti - Cavaliere, Isa Barzizza - Perla, Aroldo Tieri - Mago Trapani, Adriano Rimoldi - L'industriale, Carlo Mazzoni - Lo sposo, Sophia Loren - La sposina, Mario Pisu, Dorian Gray, Arturo Bragaglia, Mirella Uberti, Nino Milano, Eduardo Passarelli, Bruno Smith, Agostino Salvietti, Vittorio Sanipoli, Franco Volpi, Mario Luciani, Carlos Lamas
Soggetto: Marcello Marchesi, Vittorio Metz
Sceneggiatura: Marcello Marchesi, Vittorio Metz
Fotografia: Mario Albertelli, Giovanni Ventimiglia
Musiche: Pippo Barzizza
Montaggio: Franco Fraticelli
Scenografia: Flavio Mogherini
Arredamento: Giorgio Giovannini
Collaborazione alla regia: Marino Girolami - direzione tecnica
Durata: 87
Colore: B/N
Genere: COMICO COMMEDIA
Produzione: GIOVANNI AMATI PER PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA MAMBRETTI (MILANO)
Distribuzione: TITANUS
CRITICA
"(Il film) è fatto e visto in esclusiva funzione di un Tino Scotti sempre uguale a se stesso [...]. Non mancano, con le solite girls di contorno, l'elemento amoroso e l'avventura. Tuttavia il film è assai debole". (Giacomo Gambetti, "Hollywood", n. 360, 1952)