Un generale psicopatico americano, che fa parte dell'alto comando strategico dell'aereonautica, dà ordine a una squadriglia di aeroplani, attrezzati per il trasporto di bombe atomiche, di volare per un'azione contro l'Unione Sovietica. Subito dopo si chiude nella base, e quindi tutti, compreso il presidente degli Stati Uniti, sono impossibilitati ad intervenire. Sia gli alti ufficiali americani sia i massimi esponenti sovietici, tentano di fermare la minaccia di una guerra nucleare.
SCHEDA FILM
Regia: Stanley Kubrick
Attori: Peter Sellers - Dr. Stranamore/Cap. Lionel Mandrake/Prsidente Muff, George C. Scott - Generale Buck Turgidson, Sterling Hayden - Generale Jack D. Ripper, Keenan Wynn - Col. Bat Guano, Slim Pickens - Magg. T.J. King Kong, Peter Bull - De Sadesky, ambasciatore russo, James Earl Jones - Ten. Zogg, Tracy Reed - Miss Scott, Jack Creley - Staines, Robert Vincent O'Neill - Ammiraglio Randolph, Shane Rimmer - Cap. G.A. "Ace", Glenn Beck - Ten. Kivel, Paul Tamarin - Ten. Goldeberg, Frank Berry - Ten. Dietrich, Hal Galili - Membro corpo difesa, Laurence Herder - Membro corpo difesa, Gordon Tanner - Gen. Faceman, Roy Stephens - Frank, John McCarthy (II) - Membro corpo difesa
Soggetto: Peter George - romanzo
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Terry Southern, Peter George
Fotografia: Gilbert Taylor
Musiche: Laurie Johnson
Montaggio: Anthony Harvey
Scenografia: Ken Adam
Costumi: Bridget Sellers
Effetti: Wally Veevers, Vic Margutti, Garth Inns, Brian Gamby, Alan Bryce, Mike Shaw
Altri titoli:
A Delicate Balance of Terror
Dr. Strangelove
Edge of Doom
Durata: 93
Colore: B/N
Genere: GUERRA COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Tratto da: romanzo "Red Alert" o "Two Hours to Doom" di Peter George
Produzione: HAWK FILMS LTD.
Distribuzione: CEIAD, COLUMBIA PICTURES - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, L' UNITA' VIDEO (COLUMBIA CLASSICS) - BLU-RAY: WARNER HOME VIDEO (2011)
NOTE
- TITOLI: PABLO FERRO.
- SUONO: J.COX.
CRITICA
"Il film appartiene al genere satirico-grottesco. Prendendo le mosse da uno spunto originale e valido, nello snodarsi della vicenda si rende complesso e prolisso, fino a diventare artificioso. Non mancano però momenti riusciti e battute felici. Interpretazione discreta." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 55, 1964)
"Alla base, un romanzo satirico di Peter George, 'Allarme rosso'. Immaginava che, molti secoli dopo il nostro, gli abitanti di un altro pianeta trovavano sul desolato pianeta Terra, da tempo senza più tracce di vita, un manoscritto in cui si raccontavano i motivi che ne avevano distrutto tutti gli abitanti. Motivi, agli occhi degli scopritori, abbastanza strani, ma a raccontarli oggi piuttosto terrificanti e, almento per noi, nient'affatto oscuri. (...) E il dottor Stranamore? Nel romanzo non aveva granché importanza. Nel film di Stanley Kubrick, cui tra l'altro dà il titolo, è uno scienziato tedesco passato al servizio degli americani e unicamente votato al culto della sua terribile scienza: un culto cui egli, alla fine, non esita a sacrificare tutto, anche se stesso. Parodia, metà macabra, metà umoristica, dello stregone medievale che brucia nelle fiamme che egli stesso ha evocato. (...) La satira antimilitarista è ghiotta e se la polemica contro l'atomica e i suoi miti è quasi violenta, l'alleggeriscono delle cifre sempre in abile equilibrio fra l'ironia e l'umorismo, con personaggi che quasi tutti, sia pure spesso anche con modi gelidi, tendono alla caricatura: con sarcasmi non di rado sulfurei.
Concorre al successo del film la triplice interpretazione di Peter Sellers che, con la consueta abilità di prestigiatore e di trasformista, riesce ad essere nello stesso tempo un riflessivo e turbato Presidente degli Stati Uniti, un concitato e spaurito ufficiale britannico che non riesce a salvare la situazione solo per un seguito di circostanze banali, e il maniacale dottor Stranamore, affetto da una dozzina di comicissimi tic, tra cui uno, quanto mai indicativo al braccio destro che, ad ogni istante, sembra volersi prepotentemente levare in alto, nel saluto nazista..." (Gian Luigi Rondi, '"Kurosawa, Bergman e gli altri...", Le Monnier')