La vicenda ha inizio con l'intimazione a Don Abbondio di non celebrare il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Di qui comincia la lunga serie di sventure che si accaniscono contro i due giovani promessi sposi. Dalla cerimonia del matrimonio bruscamente interrotto alla fuga dal paesello; dalla separazione di Renzo al suo faticoso cammino per le strade di Lombardia; dal rifugio di Monza al rapimento di Lucia compiuto dagli uomini dell'Innominato; dalla notte angosciosa passata da lei al castello, alla conversione dell'Innominato; dalle scene della rivolta a quelle del lazzaretto dove infine i due giovani si ritrovano e, dopo la benedizione di Padre Cristoforo, saranno finalmente uniti nel sacramento.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Camerini
Attori: Gino Cervi - Renzo Tramaglino, Dina Sassoli - Lucia Mondella, Armando Falconi - Don Abbondio, Enrico Glori - Don Rodrigo, Luis Hurtado - Padre Cristoforo, Ruggero Ruggeri - Cardinale Borromeo, Carlo Ninchi - Innominato, Evi Maltagliati - Monaca di Monza, Gilda Marchiò - Agnese, la madre di Lucia, Ines Cristina Zacconi - Perpetua, Franco Scandurra - Conte Attilio, Giacomo Moschini - Dott. Azzeccagarbugli, Dino Di Luca - Il Griso, Enzo Biliotti - Antonio Ferrer, Lauro Gazzolo - Ambrogio Fusella, Elodia Maresca - Donna Prassede, Carlo Duse - Primo bravo, Bruno Calabretta - Secondo bravo, Cesare Fantoni - Egidio, Emma Baron - Madre di Cecilia, Elvira Bonecchi - Vecchia, Loris Gizzi - Capitano delle guardie, Margherita Bagni - Amica del conte Attilio, Gina Rohr - Amica del conte Attilio, Giovanni Onorato - Uno sgherro, Cesare Barbetti - Un ragazzo alla festa di fidanzamento, Giacinto Molteni - Ambrogio, il campanaro, Antonio Marietti - Il Nibbio, Checco Rissone - Gervaso, Domenico Serra - Tonio, Olinto Cristina - Ambrogio Spinola, Aldo Silvani - Girolamo, Dina Romano - Una popolana all'assalto del forno, Amedeo Trilli - Primo appestato, Mario Ersanilli - L'invasato, Giulio Battiferri - Un rivoluzionario, Giorgio Capecchi, Lina Ninchi, Filiberto Conti, Carlo Cecchi (II), Pio Campa, Alessandra Adari, Jolanda Fantini, Sandro De Macchi, Manlio Mannozzi, Laura Buchetti, Felice Romano
Soggetto: Alessandro Manzoni - romanzo
Sceneggiatura: Mario Camerini, Ivo Perilli, Gabriele Baldini
Fotografia: Anchise Brizzi
Musiche: Ildebrando Pizzetti
Montaggio: Mario Serandrei
Scenografia: Gastone Medin
Arredamento: Gino Brosio
Costumi: Gino Sensani
Durata: 112
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO STORICO
Tratto da: romanzo omonimo di Alessandro Manzoni
Produzione: VALENTINO BROSIO PER LA LUX FILM
Distribuzione: LUX FILM - M & R, RICORDI VIDEO, DOMOVIDEO, VIVIVIDEO, SIRIO HOME VIDEO, CDE HOME VIDEO, PANARECORD - DVD: DOLMEN HOMEVIDEO (2009)
NOTE
- LA PRIMA STESURA DELLA SCENEGGIATURA FU FATTA DA UGO OJETTI, MA VENNE RIFIUTATA DAL REGISTA PERCHE' TROPPO LETTERARIA.
- GIRATO NEGLI STUDI DI CINECITTA'.
- POSITIVO NON INFIAMMABILE CONSERVATO ALLA CINETECA NAZIONALE.
CRITICA
"[...] il bel risultato è dovuto soprattutto alla estrema discrezione che Camerini ha messo nella sua opera illustrativa, preoccupato di non offendere il grande modello e insieme di dare, a un pubblico medio che non ha fatto particolari studi, e quanto ai 'Promessi sposi' è forse rimasto a una prima lettura sui banchi della scuola, una certa interpretazione cinematografica degli episodi più noti e più appariscenti del romanzo. [...] L'impresa era delle più ardue per non dire delle più delicate, ma a me sembra che Camerini e collaboratori se la siano cavata assai bene. [...] Ripeto, l'impresa era ardua (qualcuno dirà anzi disperata) e l'essersela cavata con tanta misura e buon gusto non è merito da poco. Naturalmente Camerini, così cauto e discreto per il resto, s'è un po' sbizzarrito nelle scene di massa: ha lavorato di fino intorno alla peste che si prestava benissimo a un vasto e pauroso quadro di composizione e insieme a sciogliere allegoricamente il nucleo drammatico del film, il quale finisce appunto con quella pioggia torrenziale e provvidenziale che, sollevando gli uomini dal tremendo flagello, purifica anche le loro anime. Il quadro nel suo grigio orrore gli è riuscito benissimo; forse un po' troppo fosco e gremito rispetto specialmente a quello del Manzoni, arioso e composto come un antico affresco. Lo stacco è sensibile ma non dà fastidio" (Adolfo Franci, "Illustrazione Italiana", 1, 4 gennaio 1942)