Livio Perozzi è un piccolo giornalista di provincia che vive ancora con la nonna Caterina ed è molto legato ai suoi amici. Lavora a Tele Luna, un'emittente locale e sogna di trovarsi sempre al posto giusto "al momento giusto" perché spera di raggiungere il successo ed essere assunto nella TV nazionale. Un giorno, mentre sta registrando un'intervista, la Torre di Pisa inquadratra alle sue spalle crolla. Questo scoop gli permette di approdare al TG1 con tutta la sua squadra di fedelissimi. Una clausola del contratto di assunzione gli impone, però, di portare alla rete un servizio esclusivo entro un anno. In giro per il mondo con i suoi amici Livio alla ricerca spasmodica di uno scoop decide di costruirne uno falso anche perchè vuole conquistare Lara, la donna dei suoi sogni.....
TRAMA LUNGA
Livio Perozzi fa il giornalista a Tele Luna, una televisione di provincia. Il suo sogno è di passare ad una grande rete nazionale. A casa vive con la nonna Caterina ed i suoi soli amici sono la collega Serena, segretamente innamorata di lui, Gaetano il cameraman inseparabile e Pacini, il tuttofare della piccola televisione. Perozzi si trova a Pisa quando crolla la Torre: lui dà la notizia in esclusiva, e questo gli vale la convocazione e poi l'assunzione da parte di un importante TG nazionale. Col gruppo fidato al seguito, Perozzi prende possesso del nuovo ufficio, sapendo che il contratto gli impone di portare alla Rete un servizio esclusivo entro un anno, pena il licenziamento. Perozzi e i suoi si mettono allora in giro per il mondo alla ricerca di uno scoop, ma ogni tentativo si risolve in un disastro. Livio, che nel frattempo ha conosciuto Lara e vorrebbe conquistarla, si inventa una falsa notizia a proposito del traffico dei clandestini cinesi. Il successo è grande, Perozzi è famoso, ma Serena e gli altri lo lasciano per andare a Parigi. Allora esce per un po' con Lara, che però è sempre fuori per lavoro. Preso dalla nostalgia, va a Parigi, dove ritrova Serena e i due si abbracciano. Alle loro spalle crolla la Torre Eiffel. Perozzi la guarda ma stavolta fa finta di niente.
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Panariello, Gaia Gorrini
Attori: Giorgio Panariello - Livio Perozzi, Kasia Smutniak - Serena, Giovanni Cacioppo - Gaetano, Carlo Pistarino - Pacini, Luisa Corna - Lara, Athina Cenci - Direttrice di "Tele Luna", Evelina Gori - Nonna Caterina, Andrea Buscemi - Calboli, Luca Calvani - Brad Klain, Leonardo Cassio - Vittorio, il cameriere, Gianni Zullo - Harbacht, Riccardo Garrone - Direttore del TG, Roberto Posse - Avvocato Morelli, Diego Verdegiglio - Auger, Prudencia Molero - Governante degli Harbacht, Alessandro Moretti - Onorevole Spadaro, Roberto Russoniello - Invitato alla festa
Soggetto: Giorgio Panariello, Andrea Dal Monte
Sceneggiatura: Giorgio Panariello, Andrea Dal Monte, Carlo Pistarino - collaborazione
Fotografia: Paolo Carnera
Musiche: Paolo Belli
Montaggio: Antonio Siciliano
Scenografia: Maurizio Marchitelli
Arredamento: Gaia Zambelli
Costumi: Tatiana Romanoff
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: VITTORIO CECCHI GORI PER CECCHI GORI GROUP, FIN.MA. VI.
Distribuzione: CECCHI GORI (2000)
CRITICA
"Panariello continua a cavalcare l'onda d'oro e si ripresenta con una nuova commedia buffa. Dietro la macchina da presa, per diminuire lo stress, ha voluto che ci fosse una tecnica esperta, Gaia Gorrini. E per la trama ha rinunciato ai travestimenti per lui abituali, puntando su un personaggio unico: Livio Perozzi (omaggio al Monicelli di 'Amici Miei')". ('Carnet', settembre 2000)
"'Al momento giusto' di Panariello è tutto qui. Alcune (poche) battute azzeccate, un umorismo di una semplicità sconcertante, i suoi soliti personaggi propinati stavolta solo per qualche istante (ma non è male l'idea dei clonati che il Perozzi non vuole vedere perché non è un'idea sua, ma sono tutti spiccicati a lui), stereotipi senza limiti. Funzionano in televisione, ma al cinema annoiano. C'è da aggiungere che lui è divertente, ha un volto simpatico, impossibile accanirsi. Ma non è un regista (e lo ammette). E allora perché non dedicarsi a tempo pieno alla tv?" (Daniela Sanzone, 'Cinemazip', 26 ottobre 2000)
"Rispetto alla maggioranza dei prodotti comici nazionali, il film di Panariello mostra più ambizioni; sia dal punto di vista del contenuto (la satira del cinismo e della falsità dei media), sia da quello formale. Però non osa andare abbastanza in là su questa strada, lasciando riaffiorare regolarmente (e quasi mai al momento giusto) il repertorio cabarettistico facilotto del regista-protagonista". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 novembre 2000)
"Uno nessuno e centomila: dopo aver messo a 'Bagnomaria' i suoi eroi standard e il fregolismo abusati in teatro e in tv, Giorgio Panariello abbandona gli sketch e gioca la carta della commedia a tutto tondo esiliato in un ruolo singolo. Risultati incerti: 'Al momento giusto' sbaglia i tempi, propone una storia sconnessa, gag logorroiche, un giornalismo da operetta. E la sua deflagrante fisicità s'ingessa, s'affloscia, si ibrida, a metà fra il peggior Verdone e il neo-buonismo alla Pieraccioni, belle femmine comprese". (Fabio Bo, 'Il Messaggero, '3 novembre 2000)