John CarpenterJohn Howard Carpenter
Noto anche come: Frank Armitage, Johnny Carpenter, James T. Chance, John T. Chance, Rip Haight, Martin Quatermass
CARTHAGE, New York (USA), 16 gennaio, 1948
Regista, sceneggiatore e compositore. Nato nella cittadina di Carthage, nello stato di New York, si trasferisce con la famiglia a Bowling Green, nel Kentucky. Dal padre, professore di musica e capo del Dipartimento di musica della Western Kentucky University, erediterà l'amore per la musica che lo porterà in futuro a comporre alcune delle colonne sonore più belle dei suoi film. Sin dall'infanzia, in effetti, è il cinema che cattura maggiormente il suo interesse, lasciandosi affascinare in particolare dalle pellicole di fantascienza in cui gli effetti speciali giocano un ruolo da protagonista. Durante gli studi di cinema alla University of Southern California's School of Cinema (USC) di Los Angeles collabora alla realizzazione di undici corti. Uno di questi, "The Resurrection of Broncho Billy" (di cui è co-sceneggiatore, montatore e autore della colonna sonora) vince l'Oscar nel 1970. Sempre durante gli studi universitari dirige "Dark Star", il suo primo lungometraggio. Trattasi di una pellicola parodistica del genere fantascientifico che strizza l'occhio a due capolavori kubrickiani ("2001: Odissea nello spazio" e "Il dottor Stranamore") e nella quale sono racchiusi in nuce quelli che diventeranno i temi portanti della sua filmografia: una messa in discussione dell'eroismo marcatamente americano e una totale sfiducia nei confronti delle istituzioni. A differenza di tanti suoi illustri colleghi coevi come Spielberg, Coppola e Scorsese che prendono come modelli i grandi maestri del cinema europeo, Carpenter affonda le sue radici nella grande tradizione americana rappresentata dal cinema western. Il suo secondo lavoro, infatti, "Distretto 13: le brigate della morte" altro non è se non una rivisitazione di uno dei film più famosi di Howard Hawks "Un dollaro d'onore". Quest'opera assume una particolare importanza all'interno della filmografia dell'autore dal momento che qui compare il primo dei suoi antieroi (Napoleon Wilson) e anche perché all'interno della trama cominciano a fare breccia evidenti sottotesti politici e sociali. Il film, forse proprio per questo, si rivela un insuccesso in America, ma viene apprezzato in Europa. Il successo arriva inaspettato con la sua terza opera "Halloween: la notte delle streghe", film scritto insieme a Debra Hill su commissione e che diventerà un cult del genere horror, grazie alla presenza di Michael Meyers, quintessenza del male e destinato a diventare una delle figure più inquietanti del genere. Il film ottiene anche il favore della critica grazie ai tanti richiami a "Psycho". La stessa protagonista, Jamie Lee Curtis altri non è se non la figlia di Janet Leigh, l'attrice che viene pugnala nella doccia nella celeberrima scena del capolavoro di Hitchcock. Madre e figlia si ritrovano a recitare insieme in "Fog", la successiva opera per il grande schermo del regista, per la scrittura della quale Carpenter si avvale nuovamente della collaborazione di Debra Hill. Il film, ispirato ad un evento realmente accaduto, viene da molti considerato come il capolavoro di Carpenter per il suggestivo impatto visivo e l'articolata trama narrativa che fonde insieme elementi della grande tradizione narrativa americana (come Lovecraft e Poe) e più contemporanei (come il mondo dei comics). Il film ottiene il favore della critica e apre al regista le porte dei grandi Studios hollywoodiani. Nel 1981 esce nelle sale "1997-Fuga da New York", opera cupa e dal forte sottotesto politico, con un cast stellare nel quale spicca Kurt Russell che con la sua interpretazione dà vita a Snake Plissken (nella versione italiana viene ribattezzato Jena), uno dei più grandi e iconici antieroi della storia del cinema. Il film pur non ottenendo il favore del pubblico al momento dell'uscita nelle sale, supererà egregiamente la prova del tempo, diventando con il passare degli anni un vero e proprio cult. Stessa sorte tocca a "La Cosa", adattamento cinematografico di un racconto di John W. Campbell e che era già stato portato sul grande schermo da Howard Hawks nel 1951 con "La cosa dall'altro mondo". Kurt Russell ricopre nuovamente il ruolo da protagonista e nonostante i grandiosi effetti speciali di Roy Arbogast e Albert Withlock e la colonna sonora di Ennio Morricone, il film non sbanca al botteghino. Dopo un paio di film minori ("Christine - La macchina infernale" nel 1983 e "Starman" nel 1984), Carpenter ha di nuovo a disposizione un grosso budget per il film "Grosso guaio a Chinatown", opera che, come le precedenti con protagonista Kurt Russell, diventa un cult, ma che la commistione di generi (action, horror, comedy) non riesce a trascinare nelle sale il grande pubblico, probabilmente perché troppo in anticipo con i tempi. Finalmente libero dalle logiche degli Studios, Carpenter ha la possibilità di tornare a fare il cinema che ama e nel 1987 esce nelle sale "Il signore del male", in cui è evidente il suo interesse per la fisica quantistica. Nel 1988 confezione un autentico gioiellino con "Essi vivono", in cui emerge a chiare lettere il suo risentimento e il suo scetticismo nei confronti della società capitalistica. Dopo un'incursione nei territori della commedia con "Le avventure dell'uomo invisibile" e un film episodico ("Body Bags"), Carpenter dà nuovamente prova della sua maestria nel genere horror con "Il seme della follia" (1994). Segue un nuovo passo falso nel 1995 con "Il villaggio dei dannati", a cui segue l'anno successivo "1999 - Fuga da Los Angeles" in cui Kurt Russell torna a indossare i panni di Snake Plissken e che si delinea come un'opera dai forti connotati metacinematografici in cui è possibile leggere tra le righe un'aspra critica nei confronti delle grandi produzioni americane. Il 1998 è l'anno di "Vampires", film che detiene il record di incassi per un film uscito a Halloween e nel quale è più che mai evidente la passione dell'autore per il genere western. "Fantasmi da Marte" esce nel 2001 ed è l'ultimo film di Carpenter prima di una lunga pausa che, nonostante qualche piccola incursione televisiva nella serie "Masters of Horror", per la quale gira ben due episodi ("Cigarette Burns - Incubo mortale" e "Il seme del male"), avrà termine solo nel 2010 con "The Ward - Il reparto". Nella seconda decade degli anni Duemila il regista mette in cantiere due serie televisive: "Nightside" (adattamento di una serie di racconti scritti da Simon R. Green) e "Tales for Halloween Night" (trasposizione di una sua graphic novel del 2015).