Jaco van Dormael
IXELLES, Brabant (Belgio), 9 febbraio, 1957
Regista e sceneggiatore. Studia cinema prima a Bruxelles e poi a Parigi. Durante quegli anni lavora come mimo e clown e fa la prima esperienza registica in un teatro per bambini. L'esordio cinematografico avviene con un cortometraggio del 1980, dal titolo "Maedeli la brèche". Dal film viene subito fuori il carattere sperimentalista e la volontà di raccontare storie legate a persone con disabilità mentali o fisiche. Seguono altri corti, tra questi "È pericoloso sporgersi" (1985) e "De Boot" (1985), e diversi documentari come "Stade" (1981), "L'imitateur" (1982), "Lumière et compagnie" (1995). Il vero debutto con un lungometraggio arriva nel 1991 con "Un eroe di fine millennio" ("Toto le héros"), una storia surreale e a tratti ironica su un ospite di una casa di riposo. La pellicola conquista sia il pubblico sia la stampa e vince la Caméra d'Or al Festival di Cannes. È famoso per altri due film in particolare. Il primo è "L'ottavo giorno" (1996), anche questo premiato a Cannes, ma ritenuto deludente dalla critica rispetto all'opera prima. Il secondo è "Mr. Nobody" (2009), un altro grande successo, presentato in anteprima alla 66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutta Europa.