Zhang Yimou
XI'AN, Shaanxi (Cina), 14 novembre, 1951
Regista. Figlio di un ufficiale dell'esercito di Chiang Kai-Shek. La sua famiglia viene messa al bando per motivi politici durante la Rivoluzione Culturale operata da Mao Tze Tung e il giovane Zhang viene mandato a lavorare prima nei campi e in seguito in una filanda. Nel 1976, alla morte di Mao, molte università vengono riaperte così, nel 1978, Zhang decide di sottoporsi all'esame di ammissione per la Beijing Film Academy. Purtroppo non viene ammesso perché ha già 27 anni, ma nel 1982 dopo un appello al Ministero della Cultura riesce ad ottenere l'ammissione ai corsi di fotografia dell'Accademia. Tra i suoi compagni di corso figurano alcuni dei futuri registi della 'Quinta generazione', Chen Kaige e Zhang Junzhao. Dopo il diploma viene assegnato agli studi cinematografici Guangxi per lavorare come assistente alla regia. Dopo aver diretto la fotografia di alcuni film diretti dai suoi amici Kaige e Junzhao, nel 1987 viene mandato a lavorare con il regista Wu Tian-Ming sia come direttore della fotografia che come attore principale nel film "Old Well". In questo stesso anno, oltre a vincere il premio come miglior attore al Tokyo International Film Festival, gli viene anche concesso il permesso di dirigere il suo primo film, "Sorgo rosso", vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino, che lo porta all'attenzione del pubblico e della critica nazionale e internazionale. La sua fama cresce notevolmente dopo l'incontro con la bella attrice Gong Li e il loro sodalizio artistico-sentimentale caratterizza il cinema cinese degli ultimi anni. Nel 1990 il film "Ju-Dou", co-diretto con Yang Fengliang e interpretato da Gong Li, è il primo film cinese ad essere candidato all'Oscar come miglior film straniero e l'anno seguente "Lanterne rosse" vince il Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia, ma entrambi i film vengono censurati in Cina. Il successivo "La storia di Qiu Ju" (1992, Leone d'Oro a Venezia) è invece approvato dal governo cinese, il regista è riabilitato e i suoi film precedenti vengono tolti dalla 'lista nera'. Nel 1995 la sua carriera in patria torna ad avere una svolta negativa, la separazione da Gong Li segna la fine del loro rapporto di lavoro e inoltre il governo cinese decide di ritirare dalla competizione del New York Film Festival il film "La triade di Shanghai" (candidato alla Palma d'Oro e vincitore del Gran premio della tecnica al Festival di Cannes) poiché al Festival partecipava il documentario sulle stragi in piazza Tianamen "Gate of Heavenly Peace", di Richard Gordon e Carma Hinton. La sua fama comunque non subisce alcun cedimento sul piano internazionale. Anche i suoi film successivi sono presenti con successo nei festival cinematografici di tutto il mondo: "Keep Cool" (1997) è candidato al Leone d'Oro, "Non un di meno" (1999) vince a Venezia il Leone d'Oro, il premio Lanterna Magica e il premio 'Sergio Trasatti - La Navicella', dell'Ente dello Spettacolo. Con "La strada verso casa" (1999) vince l'Orso d'argento e il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Berlino.