Tom MankiewiczThomas Frank Mankiewicz
LOS ANGELES, California (USA), 1 giugno, 1942
LOS ANGELES, California (USA), 31 luglio, 2010
Sceneggiatore. È figlio del regista Joseph L. Mankiewicz e dell'attrice austriaca Rose Stradner. Nel 1950 l'intera famiglia si trasferisce a New York, la città in cui il padre è cresciuto dopo essere arrivato dalla Germania. Diplomatosi alla Phillips Exeter Academy, nel 1959 si iscrive a Yale, dove si laurea in drammaturgia nel 1963. In questo periodo si avvicina per la prima volta al mondo del cinema come assistente di produzione ne "I comanceros", ultimo film diretto da Michael Curtiz e girato integralmente nella Monument Valley, interpretato da John Wayne e Lee Marvin. Nel 1963 lavora al fianco di due giovani produttori, Stuart Millar e Lawrence Turman, per "L'amaro sapore del potere", che ha come protagonista Henry Fonda. In quegli anni inizia a dedicarsi alla scrittura con "Please", incentrato sugli ultimi novanta minuti di vita di una giovane attrice sull'orlo del suicidio. Questa sceneggiatura, opzionata da tre diverse case di produzione, resta in un cassetto, ma gli fa guadagnare la collaborazione al "Bob Hope Chrysler Theater", programma diretto da Stuart Rosenberg, che lo convince ad abbreviare il suo nome nel meno pretenzioso Tom Mankiewicz. Nel 1967 il suo amico Jack Haley Jr. lo trascina nel suo progetto televisivo "Movin' with Nancy", incentrato sulla stella nascente Nancy Sinatra, che ha un successo insperato e fa guadagnare al regista un Emmy. Nel 1968 il produttore Joe Pasternak, convinto del suo talento, gli chiede di sceneggiare "L'onda lunga", tratto dal romanzo di William Murray e interpretato da Anthony Franciosa, Bob Denver e da un'esordiente Jacqueline Bisset. All'inizio degli anni Settanta, la United Artists, cercando di rinverdire i fasti dell'agente segreto più famoso al mondo, James Bond, e di convincere Sean Connery a indossarne nuovamente i panni, lo ingaggia come sceneggiatore. "Agente 007, una cascata di diamanti" (1971) inaugura una lunga e fortunata serie che prosegue con "Agente 007, vivi e lascia morire" (1973) e "Agente 007, l'uomo dalla pistola d'oro" (1974), remake non accreditato di "La spia che mi amava". Nel 1975, insieme al regista Peter Yates, passa nel comparto produttivo con "Codice 3: emergenza assoluta", una commedia 'nera' con Bill Cosby, Raquel Welch e Harvey Keitel. La sintonia tra i due è talmente forte da spingere Yates a chiedergli di seguirlo sulle Isole Virgin per revisionare la sceneggiatura di "Abissi", con Jacqueline Bisset e Nick Nolte. Il film si rivela un clamoroso successo al botteghino e accresce la sua fama, tanto che nello stesso anno il regista George P. Cosmatos lo chiama per sistemare la sceneggiatura di "Cassandra Crossing", interpretato da un cast d'eccezione - da Richard Harris a Sophia Loren, Burt Lancaster e Ava Gardner - mentre Peter Falk chiede alla Universal che sia chiamato a collaborare agli script del "Tenente Colombo". Nel 1977 Richard Donner, scelto per dirigere "Superman", ritaglia per lui la veste eccezionale di consulente creativo, chiedendogli, tra le altre cose, di ridurre la sceneggiatura, troppo lunga. A cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta, su consiglio dei produttori Aaron Spelling e Leonard Goldberg, debutta dietro la macchina da presa in alcuni episodi della serie televisiva "Cuore e batticuore" con Robert Wagner e Stefanie Powers, mentre nel 1980 riprende la collaborazione con Donner per "Ladyhawke", un film sentimentale di ambientazione medievale interpretato da Matthew Broderick, Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer. Nel 1987, lasciata la Warner Bros. e firmato un contratto con la Universal, torna dietro la macchina da presa per "La retata", scritto insieme a Dan Aykroyd e Alan Zweibel, che ottiene un grande successo di pubblico. Negli anni Novanta continua ad alternare l'attività di sceneggiatore a quella di regista: nel 1991 dirige "Fuori di testa" con John Candy e Mariel Hemingway e si inizia a volgere con maggiore attenzione alla televisione. Attivo dal punto di vista sociale, per anni presta la sua casa in Kenya come sede della William Holden Wildlife Foundation. A causa di un tumore al pancreas, muore all'età di 68 anni nella sua casa di Los Angeles.