Robert Bresson
BROMONT-LAMOTHE (Francia), 25 settembre, 1907
PARIGI (Francia), 18 dicembre, 1999
Regista. Nato in un paesino della Francia centrale, si laurea in Filosofìa alla Sorbona di Parigi. Pittore, si accosta al cinema quasi per caso, assistendo alla realizzazione di alcuni film e sull'onda della sua amicizia con gli esponenti del surrealismo che lo convincono a riprendere le imprese del clown Beby nel cortometraggio 'Les affairs publiques' (1932-34). Dopo più di un anno trascorso come prigioniero di guerra in un campo di concentramento tedesco, Bresson torna al cinema nel 1943 e firma il suo primo lungometraggio, 'La conversa di Belfort', cui segue l'anno seguente 'Perfìdia' ('Les dames du bois de Boulogne'), tratto da un racconto di Diderot con i dialoghi di Jean Cocteau. 'Diario di un curato di campagna' (Premiato al Festival di Venezia nel 1950) tratto da Bernanos e 'Un condannato a morte è fuggito' (1956, premio per la regia a Cannes per il quale viene considerato dai 'Cahiers du Cinema' un fondatore della nouvelle vague), danno la giusta misura del suo stile: sceglie i suoi attori fra gente della strada ('Pickpocket', 1959), trasforma la storia in assunto morale ('II processo di Giovanna d'Arco', 1960). A metà degli anni Sessanta il regista conosce la sua massima fortuna grazie a 'Au hasard Balthasar' e 'Manchette', anche questo premiato al festival di Cannes del 1967. Si confronta poi con Dostoevskij in 'Così bella così dolce' (1969) e 'Quattro notti di un sognatore' (1971, tratto da 'Le notti bianche', lo stesso testo portato sullo schermo da Luchino Visconti). Segue 'Lancillotto e Ginevra', terminato nel 1974 ma progettato in oltre 20 anni di studi, in cui la leggenda dei Paladini è filtrata dal repertorio visivo di Piero della Francesca. I suoi ultimi film furono, nel 1978 'Il diavolo, probabilmente...' e nel 1983 'L'argent'. Si ritira definitivamente a vita privata negli anni Ottanta, dopo aver fallito il tentativo di trovare un produttore per il suo progetto di realizzare una pellicola dal Libro della Genesi. Muore per cause naturali, a 92 anni, a Parigi.