Raoul Grassilli
Noto anche come: Raul Grassilli
BOLOGNA (Italia), 25 ottobre, 1924
BOLOGNA (Italia), 24 luglio, 2010
Attore. Dopo aver frequentato l'università, decide di assecondare la sua passione per lo spettacolo iscrivendosi al corso di recitazione dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma. Diplomatosi nel 1948, entra nella compagnia di Ruggero Ruggeri e nel 1949 si esibisce sul palcoscenico del "Piccolo Teatro" di Firenze in "Peccato che sia una sgualdrina" di Ford. Inizia così un'intensa carriera teatrale che lo vede recitare prima insieme a Tatiana Pavlova, poi con la compagnia di Alida Valli e Tino Buazzelli, infine con quella di Gino Cervi e Olga Villi, spostandosi tra Genova, Roma e molte altre città italiane. Tenta anche la via della radio e quella del cinema, partecipando nel 1948 a "Fantasmi del mare", documentario di De Robertis, ma è la televisione a regalargli la notorietà con gli sceneggiati targati RAI che, tra gli anni Sessanta e Settanta, calamitano l'attenzione della quasi totalità degli italiani. A partire dal 1960, presta il volto a molti eroi del piccolo schermo, a partire da "Il caso Maurizius" (1961) di Anton Giulio Majano, fino a "Quinta colonna" (1966) di Vittorio Cottafavi, "Le mie prigioni" (1967) di Sandro Bolchi e "Delitto di Stato" (1982) di Gianfranco De Bosio. Nonostante le sue grandi doti attoriali, il cinema sembra non interessarlo e non interessarsi a lui: sono poche le pellicole cui partecipa, soprattutto negli anni Sessanta, tra cui spiccano "Pelle viva" (1962) di Giuseppe Fina e "Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano" (1969) di Luigi Comencini. Lasciato il mondo dello spettacolo, per molti anni è il direttore della casa di riposo per artisti "Lyda Borelli" di Bologna. Muore alla vigilia dei suoi 86 anni.