Patricia NealPatsy Louise Neal
PACKARD, Kentucky (USA), 20 gennaio, 1926
EDGARTOWN, Massachusetts (USA), 8 agosto, 2010
Attrice. Suo padre, William Burdette Neal, è il direttore dei trasporti della miniera di carbone locale, mentre sua madre, Eura Mildred Petrey, figlia del medico del paese, fa la contabile. Sale per la prima volta su un palcoscenico all'età di 10 anni in una delle rappresentazioni che hanno luogo nella Chiesa metodista e, convinta di voler fare l'attrice, quell'anno nella letterina indirizzata a Babbo Natale, chiede di studiare recitazione. Durante gli anni del liceo si esibisce al Barter Theater di Abingdon e, dopo aver frequentato per due anni la Northwestern University, abbandona gli studi e si trasferisce a New York per tentare la carriera teatrale e poter frequentare l'Actors Studio. È lì che nel 1947 uno dei produttori la convince a cambiare nome e a farsi chiamare Patricia. La svolta arriva l'anno successivo quando il suo primo ruolo da protagonista nella commedia "Another Part of the Forest" di Lilian Hellman le fa guadagnare un Tony Award e un contratto di sette anni con la Warner Bros. Il debutto sul grande schermo arriva nel 1949 con "La sposa rubata" di David Butler. Nello stesso anno, sul set di "La fonte meravigliosa" di King Vidor, conosce Gary Cooper con cui, nonostante la grande differenza d'età, ha una travolgente storia d'amore che dura per tre anni e che nel 1951 spinge l'attore hollywoodiano quasi a lasciare sua moglie. Nel 1951, sciolto il contratto con la Warner, interpreta "Ultimatum alla Terra" di Robert Wise, targato 20th Century Fox. L'anno successivo, mentre la relazione con Gary Cooper è agli sgoccioli, lascia Hollywood per tornare a calcare i palcoscenici di Broadway, dove miete un successo dopo l'altro. Nel 1953 conosce lo scrittore gallese Roald Dahl e lo sposa per divorziare da lui nel 1983, dopo trent'anni di matrimonio e cinque figli, a causa di una infedeltà coniugale. Nel 1957 il regista Elia Kazan le offre il ruolo di Marcia Jeffries in "Un volto nella folla" e, prima che il film venga distribuito, la chiama di nuovo - questa volta sul palcoscenico - per interpretare Maggie in "La gatta sul tetto che scotta" di Tennesse Williams. Nel 1959 è in tournèe a Londra con "Improvvisamente l'estate scorsa", ancora di Williams, e tre anni dopo sostituisce Anne Bancroft in "Anna dei miracoli". Nel 1961, soli tre mesi dopo aver dato alla luce suo figlio Theo, torna al cinema per "Colazione da Tiffany" di Blake Edwards, accanto a Audrey Hepburn e a George Peppard. Due anni dopo, il ruolo della giovane donna di poche parole insidiata da Paul Newman in "Hud il selvaggio" le vale l'Oscar come miglior attrice protagonista. Nel febbraio 1965, però, mentre sta girando "Missione in Manciuria" di John Ford, viene colpita da un ictus. La bambina che aspetta viene fatta nascere prematuramente e lei viene sottoposta a sette ore di intervento al cervello: paralizzata e incapace di comunicare, deve affrontare una lunga riabilitazione che riesce a superare grazie al sostegno di suo marito. Nel marzo 1967, dopo due anni di cure, è proprio lui, infatti, a convincerla ad apparire in pubblico durante una serata di beneficenza a New York. In quello stesso anno il regista Mike Nichols le propone il ruolo di Mrs. Robinson in "Il laureato", ma lei rifiuta, accettando di tornare al cinema soltanto l'anno successivo con "La signora amava le rose" di Ulu Grosbard, che le vale una nomination agli Oscar. Nel 1981 la sua storia ha ispirato il film TV "The Patricia Neal Story", interpretato da Glenda Jackson. Una delle sue ultime apparizioni sul grande schermo è del 1999, quando accetta un piccolo ruolo in "La fortuna di Cookie" di Robert Altman. Muore a 84 anni a causa di un tumore ai polmoni.