Nicole KidmanNicole Mary Kidman
HONOLULU, Hawaii (USA), 20 giugno, 1967
Attrice e produttrice. Proviene da una famiglia dell'aristocrazia australiana, ma essendo nata nelle Isole Hawaii ha anche cittadinanza statunitense. Passa i primi anni della sua infanzia negli Stati Uniti, dove il padre Anthony, psicologo e biochimico, conduce le sue ricerche sul cancro. La famiglia torna in Australia quando lei ha quattro anni e la piccola Nicole mostra subito una grande passione per il mondo dello spettacolo. I genitori la iscrivono prima a una scuola di danza e poi a una scuola di mimo. A dieci anni frequenta la scuola di arte drammatica del teatro St. Martin di Melbourne, per poi calcare le tavole del palcoscenico del Phillip Street Theater di Sidney. Nel 1983 fa le sue prime apparizioni alla televisione australiana e in seguito, grazie al successo ottenuto con alcune mini serie TV, approda al cinema comparendo in molti film che però non superano i confini nazionali. Nel 1987 ha anche una piccola parte nel film italiano prodotto dalla Rai "Un'australiana a Roma" di Sergio Martino. Nel 1989 arriva la grande occasione con "Ore 10: calma piatta" di Phillip Noyce che la fa notare dai produttori americani. Si trasferisce quindi negli USA: l'anno seguente, infatti, è a Hollywood e viene scelta per affiancare Tom Cruise in "Giorni di tuono" di Tony Scott. Tra i due attori scocca la scintilla e il giorno della vigilia di Natale del 1990 si sposano a Telluride, in Colorado, dando vita a quella che per diversi anni è stata considerata una delle più famose coppie di Hollywood (il divorzio arriva il 9 agosto 2001). Non potendo avere figli adottano due bambini, Isabelle Jane (nata nel 1993) e Connor Antony (nato nel 1995). Costretta a lavorare sodo per liberarsi dall'ombra ingombrante della fama del marito, nonostante abbia studiato recitazione per tanti anni, decide di frequentare anche l'Actors' Studio. Bella, brava e grintosa si fa notare in una serie di film che ne esaltano non solo la bellezza, ma anche le doti recitative che esplodono nel 1995 in "Da morire" di Gus Van Sant, dove interpreta Suzanne, una dark lady disposta a tutto pur di fare carriera in televisione, anche a uccidere il marito. Per questa interpretazione vince il Golden Globe, riceve premi e candidature in importanti concorsi - tra cui i BAFTA - e si piazza al quarantesimo posto nella classifica delle performance migliori di tutti i tempi stilata da Premiere Magazine. Finalmente libera dall'etichetta di 'signora Cruise' e alla ricerca di continue sfide, affronta prima la lavorazione del capolavoro "Ritratto di signora" (1996) di Jane Campion, in cui interpreta l'infelice e tormentata nobildonna Isabel Archer (alla fine delle estenuanti riprese l'attrice avrà bisogno di un periodo di riposo assoluto) e poi, insieme al marito, si mette nelle mani di Stanley Kubrick per cui interpreta "Eyes Wide Shut", ultimo capolavoro del grande regista (1999). Il 2001 la vede protagonista di tre film di successo: "Moulin Rouge!" di Baz Luhrmann, presentato al Festival di Cannes, che le vale il Golden Globe come miglior attrice protagonista (categoria musical/commedia) e la candidatura all'Oscar come miglior attrice protagonista; "The Others" di Alejandro Amenábar, presentato in concorso alla 58ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia; "Birthday Girl" di Jez Butterworth, presentato fuori concorso a Venezia. Sempre nel 2001, a causa di un infortunio al ginocchio, deve rinunciare al ruolo della protagonista del film "Panic Room" di David Fincher e viene quindi sostituita da Jodie Foster. Nel 2003 i suoi sforzi vengono premiati grazie alla vittoria dell'Oscar come miglior attrice protagonista (prima interprete australiana di sempre) ottenuto per il ruolo di Virginia Woolf in "The Hours" di Stephen Daldry; il film è un vero successo di critica e pubblico, e oltra la massimo riconoscimento degli Academy Awards le vale anche il BAFTA e l'Orso d'Oro a Berlino come miglior attrice (quest'ultimo condiviso con le colleghe Julianne Moore e Meryl Streep). Una curiosità sul film: la Kidman è mancina e per interpretare meglio la parte ha imparato a scrivere con la mano destra). Molto apprezzata da Lars Von Trier, viene da lui richiesta per "Dogville" (2003), film ambientato interamente su un palcoscenico spoglio. Sempre nel 2003, è tra gli interpreti dell'intenso "Ritorno a Could Mountain" di Anthony Minghella, che riceve 70 nomination per vari premi fra cui 7 agli Oscar e una al Golden Globe proprio per la Kidman; la collega di set Renée Zellwegger sarà invece doppiamente premiata come miglior attrice non protagonista sia agli Oscar che ai Golden Globes. Nel medesimo anno la Kidman è al fianco di Anthony Hopkins in "La macchia umana" di Robert Benton, tratto dall'omonimo romanzo di Philip Roth. L'anno successivo è protagonista del controverso "Birth - Io sono Sean" (2004), criticato per lo più negativamente così come "La donna perfetta" (sempre del 2004) di Frank Oz, che però ha ottimi risultati al botteghino. Contemporaneamente inizia la carriera di produttrice, con il thriller diretto da Jane Campion "In the Cut", con Meg Ryan, Mark Ruffalo e Jennifer Jason Leigh. Notevole la sua apparizione nella pubblicità del profumo Chanel n° 5 che la fa ricordare come attrice più pagata al minuto per una pubblicità: addirittura 12 milioni di euro per 3 minuti. Torna al cinema nel 2005 per essere protagonista di "The Interpreter" diretto da Sidney Pollack e girato nel vero palazzo di vetro dell'ONU, assieme al premio Oscar Sean Penn: il film è un thriller fantapolitico molto ben riuscito a differenza del successivo "Vita da Strega", versione cinematografica della celebre serie Tv degli anni Sessanta. Dopo il divorzio da Tom Cruise, nel 2006 sposa il cantante country australiano Keith Urban, e nello stesso anno recita in "Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus" (regia di Steven Shainberg), nei panni della celebre fotografa. L'anno successivo è in coppia con Daneil Craig in "Invasion" (di Oliver Hirschbiegel) e "La bussola d'oro" (adattamento del primo romanzo della trilogia "Queste oscure materie", scritta da Philip Pullman serie, e diretto da Chris Weitz), specialmente quest'ultimo è occasione di un'ottima prova per l'attrice che interpreta il ruolo affascinante e ambiguo della signora Coulter, con la conferma di un buon successo al botteghino. Il 2007 la vede ancora in "Il matrimonio di mia sorella" di Noah Baumbach e nel film epico "Australia" di Baz Luhrman. A causa della gravidanza rinuncia a interpretare "The Reader", lasciando il ruolo a Kate Winslet che per questo ottiene l'Oscar: alla cerimonia di premiazione sarà la stessa Kidman a consegnarlo. Nel 2009, Rob Marshall la sceglie per il ruolo di Claudia nello spumeggiante "Nine" - ispirato a "8 1/2" di Fellini, in cui recita assieme a Penelope Cruz e che vede una piccola partecipazione anche di Sophia Loren -, e interpreta l'adattamento di John Cameron Mitchell della pièce teatrale (premio Pulitzer 2007) "Rabbit Hole", prodotto dalla sua stessa casa produttrice, la Blossom Film: ottiene così la sua ottava nomination al Golden Globe e ottimi commenti da parte della critica. Viene invece stroncato il film in cui recita al fianco di Nicolas Cage nel 2010, "Trespass" di Joel Schumacher. La collezione di candidature al Golden Globe arriva a quota nove in seguito alla preziosa partecipazione alla serie televisiva della HBO "Hemingway & Gellhorn", ispirato alla storia d'amore tra lo scrittore americano e la corrispondente di guerra Marta Gellhorn, da lei interpretata con i colleghi Clive Owen e Robert Duvall, e diretto da Philip Kaufman. Il film del 2012 tratto dal romanzo di Pete Dexter "The Paperboy" - presentato al 65. Festival di Cannes - risulta particolarmente controverso ma le vale la decima nomination al Golden Globe nella categoria miglior attrice non protagonista, e lodi da parte della critica. Nell'autunno dello stesso anno entra nel cast di "Stoker" diretta dal coreano Pan Chan-wook, e in quello di "The Railway Man" (regia di Jonathan Teplitzky), al fianco di Colin Firth. Per la somiglianza e l'innata eleganza che la accomuna alla principessa di Monaco, nel 2013 viene scelta come protagonista del film di Olivier Dahan ispirato alla vita di Grace Kelly, intitolato "Grace of Monaco". Nello stesso anno torna a interpretare un thriller: "Before I go to Sleep" (di Rowan Joffe), sempre al fianco di Colin Firth. E' inoltre produttrice e interprete del film "The Family Fang" (di Kevin Wilson) in uscita nel 2014. In occasione della 66ma edizione del Festival di Cannes viene chiamata a far parte della giuria presieduta da Steven Spielberg. Nel 2017 è protagonista del Festival di Cannes come interprete di ben quattro titoli: "L'inganno" di Sofia Coppola, "How to Talk to Girls at Parties" di John Cameron Mitchell, "The Killing of a Sacred Deer" di Yorgos Lanthimos e la seconda stagione della serie TV diretta da Jane Campion "Top Of The Lake: China Girl". Le viene inoltre assegnato il Premio del 70mo anniversario della kermesse francese.