Maurice Pialat
CUNHILAT, PUY DE DOME, Auvergne (Francia), 31 agosto, 1925
PARIGI (Francia), 11 gennaio, 2003
Regista e sceneggiatore. Figlio unico, comincia a dipingere ma deve lasciare «la sua vera vocazione» per mancanza di soldi. Appassionato di teatro inizia come assistente alla regia, professione che lo avvicina anche al cinema di cui si innamora in maniera totale ma non ricambiata. Risponde ai fischi con cui viene accolta la sua Palma d'oro al Festival di Cannes 1987 per 'Sotto il sole di Satana' con un irato «Voi non mi amate... E tantomeno io». Negli ultimi anni, in una intervista a Le Figaro, aveva dichiarato «dei posteri, me ne frego». Ha spesso rapporti difficili anche con i suoi attori dai quali esige la perfezione. Nel 1960 quando - a 42 anni - esce il suo primo film 'L'amour existe', un corto sulla banlieu parigina, vince il premio 'Louis-Delluc' e viene segnalato alla Biennale di Venezia. Gira poi una serie di cortometraggi e documentari per la televisione francese ('Janine', 'Maitre Galip'), un feuilleton di grande successo, 'La maison des bois', 'L'enfance nue' ('L'infanzia nuda', 1967) sui bambini non desiderati, 'Nous ne vieillirons pas ensemble' ('L'amante giovane', 1972), la storia di una coppia piccolo-borghese devastata dalla gelosia e invischiata in un rapporto masochistico. Non rinuncia a scegliere tematiche difficili come le malattie incurabili in 'La gueule ouverte' ('La bocca aperta', (1974) e 'Passe ton bac d'abord' ('Prima di tutto prendi il diploma', 1979) su un gruppo di giovani proletari annoiati. Negli anni '80 Pialat ottiene budget ricchi ma le sue tematiche esistenziali e intimiste restano le stesse poichè a lui interessa solo il cinema «dove avviene qualcosa di umano». Dirige nel 1980 Gerard Depardieu e Isabelle Huppert in 'Loulou', nel 1983 Sandrine Bonnaire che vince il Prix Cesar e il Prix Louis Delluc per 'A nos amour', nel 1985 Sophie Marceau in 'Police' e ancora Gérard Depardieu nel 1987 in 'Sotto il sole di Satana', liberamente tratto dal libro di Bernanos. Dopo "Van Gogh' (1991) chiude la sua carriera con 'Garcu' nel 1995 nel quale appare come attore suo figlio Antoine. Muore nella sua abitazione parigina.