Marilyn MonroeNorma Jane Baker (Mortenson)
LOS ANGELES, California (USA), 1 giugno, 1929
BRENTWOOD, California (USA), 5 agosto, 1962
Attrice. Figlia di Gladys Baker, una donna molto bella ma con il cuore e la mente instabile, addetta al taglio del negativo per la RKO e la Columbia, e di Edward Mortenson, un motociclista e vagabondo che muore quando Norma Jane ha solo tre anni. La sua infanzia è estremamente povera e infelice. Dopo il ricovero della madre in un istituto psichiatrico, passa dall'orfanotrofio a una famiglia adottiva all'altra. A sedici anni, lascia la Van Nuys High School senza diplomarsi e spera di trovare la felicità sposando Jim Dougherty, un operaio di ventuno anni conosciuto nella fabbrica dove lavorano entrambi. Il matrimonio finisce quando Jim parte per la guerra e lei, notata da un fotografo, posa per alcuni scatti che le aprono le porte dell'industria cinematografica. Ottenuto un contratto con la Fox, inizia ad apparire in alcuni film con ruoli marginali con lo pseudonimo di Marilyn Monroe (Marilyn come l'attrice Marilyn Miller unito al cognome Monroe della nonna materna). Al termine del contratto con la Fox decide di prendere lezioni di recitazione e per mantenersi lavora come modella, finché viene assunta dalla Columbia. Tra i primi film che la mettono in evidenza "Orchidea bionda" (1948) di Phil Karlson, ma soprattutto "Giungla d'asfalto" di John Huston e "Eva contro Eva" di Joseph L. Mankiewicz, entrambi del 1950, che le fanno ottenere ruoli sempre più importanti. Sempre nel 1950 posa per le foto senza veli che nel 1953 vengono pubblicate sulla rivista Playboy e che contribuiscono notevolmente al lancio della sua carriera (il pubblico le perdona di aver posato nuda grazie alle sue dichiarazioni di averlo fatto solo per un disperato bisogno di soldi). Ed è proprio il 1953 l'anno che la consacra come sex-symbol e che le porta il primo grande successo grazie al ruolo della moglie-assassina Rose Loomis in "Niagara" di Henry Hathaway, rafforzato in seguito con le performances in "Gli uomini preferiscono le bionde" di Howard Hawks (1953) - in cui interpreta la famosa canzone 'Diamonds are the Girl's Best Friends - "Come sposare un milionario" (1953) di Jean Negulesco, accanto a Betty Grable e Lauren Bacall, "La magnifica preda" (1954) di Otto Preminger. Il regista Billy Wilder mette in evidenza le sue doti di attrice di commedia scegliendola per il ruolo della bella 'vicina di casa' di Tom Ewell/Richard Sherman in "Quando la moglie è in vacanza" (1955) e successivamente in "A qualcuno piace caldo" (1959), accanto a Jack Lemmon e Tony Curtis. Grazie ai mesi passati a New York per studiare con Lee Strasberg all'Actors Studio riesce ad essere credibile anche in ruoli drammatici come in "Fermata d'autobus" (1956) di Joshua Logan e "Gli spostati" (1961) di John Huston, un film scritto apposta per lei dal commediografo Arthur Miller. Nel 1955 fonda una casa di produzione insieme al fotografo Milton Greene, la Marilyn Monroe Production Inc., ma l'unico film messo in cantiere è "Il principe e la ballerina" (1957) diretto da Laurence Olivier, che ne è anche interprete accanto alla stessa Monroe. Sullo schermo riesce a dare il meglio ma meno felici sono i rapporti con i produttori a causa dei continui ritardi sul set e dei capricci da star - per questo viene addirittura licenziata prima ancora di finire "Something's Got to Give" di George Cukor, nel 1962. Ancora più infelici sono le sue storie d'amore. Tre i matrimoni falliti: quello con Dougherty, quello con il campione di baseball Joe DiMaggio (sposato nel 1954 e da cui divorzia dopo pochi mesi per la gelosia di lui che, però, le rimase sempre legato) e quello con lo scrittore Arthur Miller (dal 1956 al 1961) con il quale tenta invano di realizzare il suo sogno di maternità. Si parla poi di una serie di relazioni sfortunate tra cui quella con Yves Montand - conosciuto sul set di "Facciamo l'amore" (1960) di George Cukor - che alla fine del le riprese torna dalla moglie Simone Signoret e quella documentata con John Kennedy (allora presidente degli Stati Uniti) e quella presunta con il fratello del presidente, Bob. Delusa e amareggiata per la sua carriera e per la sua vita privata inizia ad abusare di alcool e sedativi finché il 5 agosto 1962 viene trovata morta. Ancora oggi la sua morte, archiviata dalla polizia come semplice caso di suicidio per overdose di tranquillanti, è avvolta da un alone di mistero, ma la sua immagine di star e sex-symbol è entrata nella leggenda di Hollywood e nell'immaginario collettivo.