Jun Ichikawa
TOKYO (Giappone), 25 novembre, 1948
Regista, produttore e direttore di tv commerciali. L'attrice cinese sua omonima è l'interprete principale del film di Ermanno Olmi "Cantando dietro i paraventi".Dopo il buon esito della sua prima opera cinematografica, "Bu-Su" (1987), inizia una carriera parallela come regista. I suoi film, per eleganza di stile e tematiche, ricordano il cinema di Yasujiro Ozu al quale lo stesso regista offre un tributo con "Tokyo Kkyodai" (1995) omaggio consapevole alla rappresentazione dei sentimenti tipica di Ozu. Nonostante i numerosi riconoscimenti anche nei festival internazionali Ichikawa non è particolarmente apprezzato dalle nuove generazioni di cinefili giapponesi, più attratti dall'azione e da stili esasperati. E' un convinto ammiratore di Shinji Somai e del più attuale Takeshi Kitano, perché capaci di stimolare l'immaginazione dello spettatore con narrazioni concise e pochi dettagli. Definisce "Osaka Monogatari" (1999) il suo film più vivace. Il regista si pone, infatti, sempre più l'obiettivo di trasmettere positività ed energia rispetto ai precedenti film, giudicati un po' sotto tono. Nel film "Tadom to Chikuwa" inserisce la violenza, ingrediente del tutto nuovo ma personalizzato dal fantastico che prevale sulle immagini potenzialmente cruente. Al di là dei registi giapponesi, predilige la poetica cinematografica di Ken Loach, Mike Leigh, Eric Rohmer, per la descrizione di mondi circoscritti nei quali si utilizza una simbologia universalmente valida e riconoscibile. Dopo "Tokyo Monogatari" di Ozu il suo film preferito è "Les Quatre Cent Coups" di Truffaut. In "Tadon and Chikuwa" (1998) mette in evidenza il cambiamento sociale avvenuto in Giappone - paese disposto ad abbandonare i vecchi valori. Ichikawa ricerca spesso modelli esemplari del passato da introdurre nelle sue opere, contrapponendole nostalgicamente al nuovo o facendone emergere quanto c'è di positivo. Ha ricevuto l'Arts Award dal ministro dell'educazione del Canada al 21° Festival mondiale di Montreal per il film "Osaka Monogatari" (1999).