John SchlesingerJohn Richard Schlesinger
LONDRA (Inghilterra), 16 febbraio, 1926
PALM SPRINGS, California (USA), 28 luglio, 2003
Regista. Quinto figlio di un pediatra, cresce a Hampstead e studia nelle migliori scuole inglesi. I suoi genitori gli trasmettono la passione per le arti (suo padre Bernard si dilettava con il violoncello e sua madre suonava il violino) quindi nel suotempo libero suona il pianoforte, gioca a fare il mago e a 11 anni gira il suo primo film. Durante la II Guerra Mondiale presta servizio nel Genio, ma alla fine del conflitto si congeda e nel 1947 decide di frequentare la facoltà di Letteratura Inglese del Baillol College di Oxford. E' in questi anni che inizia a recitare, con la Oxford University Dramatic Society e con l'Experimental Theatre Club. Terminati gli studi, decide di intraprendere la carriera di attore teatrale professionista, entra a far parte di diverse compagnie di repertorio e nella prima metà degli anni '50 interpreta piccoli ruoli anche sul grande schermo. Nel 1956 passa alla BBC dove collabora alla realizzazione di alcune serie Tv e debutta nella regia come documentarista. Nel 1961 realizza "Terminus", un documentario ambientato alla stazione di Waterloo di Londra e commissionato dal Ministero dei Trasporti britannico con il quale vince numerosi premi tra cui il Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia e il BAFTA per il miglior cortometraggio. L'anno seguente dirige il suo primo lungometraggio, "Una maniera d'amare", Orso d'oro al Festival di Berlino e grande successo di pubblico e critica, così come i successivi "Billy il bugiardo" (1963, candidato al leone d'oro a Venezia) e "Darling" (1965, che gli vale la prima candidatura all'Oscar come miglior regista). Con questi due film porta alla ribalta la giovane Julie Christie, che sotto la sua direzione recita anche in "Via dalla pazza folla" (1967). Alla fine degli anni '60 va negli Stati Uniti dove gira "Un uomo da marciapiede" (1969, basato sull'omonimo romanzo di James Leo Herlihy) che vince tre Oscar - miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale (a Waldo Salt) - delle sette statuette a cui viene candidato. Le altre nomination sono per Dustin Hoffman e John Voight (che ritira il premio del regista assente il giorno della cerimonia della consegna) come migliori attori protagonisti, Sylvia Miles come miglior attrice non protagonista e Hugh A. Robinson per il miglior montaggio. Numerosi riconoscimenti vengono assegnati al film anche in Europa: in Italia vince il Nastro d'argento e il David di Donatello per la miglior regia di film straniero; in Inghilterra vince il BAFTA sempre per la miglior regia; in Germania è candidato all'Orso d'oro e vince il premio OCIC al Festival di Berlino. Famoso ormai a livello internazionale, torna in Inghilterra e nel 1971 realizza "Domenica, maledetta domenica", spaccato sulla borghesia inglese degli anni '70 che ottiene quattro nominations all'Oscar (miglior regia, migliori attori protagonisti a Peter Finch e Glenda Jackson e miglior sceneggiatura originale), e vince il BAFTA e il David di Donatello sempre per la miglior regia. Nel 1972 è uno degli otto registi invitati a realizzare il film sulle Olimpiadi di Monaco "Ciò che l'occhio non vede" per cui realizza l'episodio "La maratona" (gli altri registi sono Milos Forman, Claude Lelouch, Kon Ichikawa, Yuri Ozerov, Arthur Penn, Michael Pfleghar, e Mai Zetterling) . Tornato negli Stati Uniti, dirige "Il giorno della locusta" (1975) e torna alla ribalta con il thriller campione d'incassi "Il maratoneta" (1976, David di Donatello come miglior film straniero) in cui dirige nuovamente Dustin Hoffman - stavolta accanto a Laurence Olivier (nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista) - e "Yankees" (1979) David Europeo 1980. L'ultima fatica cinematografica è "Sai che c'è di nuovo?" (2000) una commedia romantica interpretata da Madonna e Rupert Everett. Nonostante il suo impegno nel cinema, nel corso della sua carriera si occupa anche di teatro: molte le sue regie per la Royal Shakespeare Company e le messe in scena di opere musicali tra cui "The Tales of Hoffmann" di Offenbach al Covent Garden di Londra e "Un ballo in maschera" di Verdi al Festival di Salisburgo (entrambe interpretate dal tenore Placido Domingo). Nonostante nel 2000 si fosse sottoposto a un intervento al cuore con l'inserimento di quattro bypass, nel 2001 è stato colpito da un infarto e successivamente da un ictus debilitante. A luglio del 2003 le sue condizioni sono peggiorate ed è stato ricoverato d'urgenza al Desert Regional Medical Center di Palm Springs dove si è spento dopo alcune settimane di terapia intensiva.