Johannes Mario Simmel
VIENNA (Austria), 7 aprile, 1924
LUCERNA (Svizzera), 1 gennaio, 2009
Scrittore, sceneggiatore e giornalista. Passa la sua infanzia tra l'Austria e la Gran Bretagna, sua madre Lisa ha un impiego come lettrice negli studi cinematografici della Wien- Film, mentre suo padre Walter è un chimico ebreo tedesco. Prima di scoprire il suo talento come scrittore, studia ingegneria chimica e nel 1943 viene obbligato dalle autorità naziste a lavorare come ricercatore per il regime. Si trova a lavorare nel laboratorio dove vengono progettati i micidiali razzi V1 e V2 e cerca in ogni modo di renderli difettosi. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale decide di raccontare a suo modo la guerra e diventa prima traduttore per il governo statunitense, poi inizia a pubblicare su riviste i suoi racconti. Il suo esordio letterario avviene nel 1948 con "Mi meraviglio di essere tanto felice", ma il successo arriva soltanto nel 1960 con il best seller "Non è sempre caviale" che vende 30 milioni di copie. Nel frattempo nel 1950 inizia a lavorare come reporter per un giornale illustrato di Monaco di Baviera e l'anno successivo esordisce nel mondo del cinema con la sceneggiatura del film "Follie nel mondo" di Georg Jacoby. Continua a scrivere per il grande schermo fino agli anni '70, realizzando numerose sceneggiature tra cui "Cabaret" di Willi Forst (1954), "Kitty" di Alfred Weidenmann (1956) e "Nella morsa delle SS" di Robert Siodmak (1960). Nello stesso anno il regista Georg Marischka sceglie di adattare un suo romanzo per "Il grande truffatore" e l'anno successivo anche Géza von Radványi sceglie una sua opera per "Ti aspetterò all'inferno". Muore all'età di 84 anni.