Joe DallesandroJoseph Angelo Dallesandro III
Noto anche come: Joe Dallessandro, Joe Catano, Joe D'Alessandro, Joe D'Allesandro
Pensacola, Florida (USA), 31 dicembre, 1948
Attore e modello. Figlio di un marinaio, Joe II, e di una cameriera, Thelma. A cinque anni, quando sua madre finisce in carcere per furto d'auto, viene portato in un orfanotrofio di Harlem insieme al fratello Robert, poiché il padre non si sente adatto a prendersi cura di entrambi. Dopo aver cambiato molte case famiglia, infine, lui e Robert vanno a vivere con i nonni; ma probabilmente a causa dell'infanzia difficile e per la mancanza d'affetto, Joe ha sviluppato un carattere irruento, che lo spinge ad avere un cattivo comportamento a scuola e a far parte di bande di strada, con le quali si avvia sulla strada della criminalità. A quindici anni viene arrestato per furto d'auto e condannato a scontare la pena nel carcere minorile di Catskill Mountains a New York, da dove evade quasi subito, ma non prima di farsi fare il suo famoso tatuaggio: la scritta "Little Joe" sulla spalla destra. Dopo un periodo da girovago in Messico torna a Los Angeles, comincia a fare uso di droghe e, viste le cattive esperienze con la giustizia, decide di guadagnarsi i soldi diversamente, si dà alla prostituzione e partecipa ad alcuni film pornografici per omosessuali. Comincia a posare come modello per delle foto di nudo, per lo più lavorando con Robert Henry Mizer, con lo pseudonimo di Joe Catano. Nel 1967 torna a Los Angeles e viene invitato da un amico alla Factory di Andy Warhol. E' presente anche Paul Morrissey, che ne farà un'icona nella sua famosa trilogia composta da "Flesh" (1968), "Trash - I rifiuti di New York" (1970) e "Calore" (1971). Nell'aprile 1971 si guadagna la copertina della rivista "Rolling Stone", e viene immortalato dai maggiori fotografi del periodo, Francesco Scavullo e Richard Avedon. La band dei Rolling Stones utilizza una sua foto per la copertina di "Sticky Fingers" (1972), mentre Lou Reed, pur non stimandolo particolarmente (durante un concerto, nel 1978, dice che "Little Joe" è un idiota con un quoziente intellettivo pari a dodici), lo cita in un celebre verso della sua canzone "Walk on the wild side"(1972). Intanto Joe si sposa con Leslie, e diventa padre del piccolo Michael. Fare l'attore non paga, così lavora alla Factory anche come segretario, proiezionista, e spesso ascensorista. Quando, nel 1974, gira in Europa "Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!!" e "Il mostro è in tavola barone Frankenstein" decide di non tornare in America, ma di rimanere all'estero. Dal 1975 al 1979 gira circa diciotto film, tra cui: "L'ambizioso"di Pasquale Squitieri (1975), "Luna nera" di Louis Malle (1975), "Il margine" di Walerian Borowczyk (1976). Nel 1980 è la volta di un'altra copertina, quella del primo album degli Smiths ("The Smiths"), che utilizzano un fotogramma di "Flesh", in cui Little Joe è a torso nudo con la testa chinata. Nello stesso anno, rientrato in America, interpreta Lucky Luciano in "Cotton Club" (1984) di Francis Ford Coppola, nel 1988 è la volta di "Intrigo a Hollywood" di Blake Edwards, "Cry Baby" di John Waters è del 1990, mentre "L'Inglese" di Steven Sodenbergh è del 1999. E' doveroso ricordare anche le sue apparizioni in serie di successo come "Miami Vice" (1984 e 1987) e "Matlock" (1990). Nel 2001 Michael Ferguson pubblica la sua biografia: "Little Joe. Superstar." E nel 2009 il documentario "Little Joe" viene presentato al 59. festival di Berlino nella sezione 'Panorama Dokumente'. In occasione dello stesso festival riceve il Teddy Awards Speciale per il suo impegno in quanto artista di film underground, icona gay e attore di film in cui, per primo, "ha promosso l'emancipazione e la visibilità di tutte le minoranze, di tutti i più diversi stili di vita". Adesso gestisce un hotel nel cuore di Hollywood, dove vive con la sua terza moglie e il gatto Booky. Ha due figli, e nel frattempo è diventato anche nonno.