Jean-Pierre MelvilleJean-Pierre Grumbach
PARIGI (Francia), 20 ottobre, 1917
PARIGI (Francia), 2 agosto, 1973
Regista, sceneggiatore, attore e produttore. Regista. Nato in una famiglia di commercianti di origine alsaziana, comincia a girare film amatoriali già durante gli studi influenzato dalla visione dei primi film muti e dei documentari di Robert J. Flaherty. Va militare nel 1937 e, dopo Dunkerque, passa in Inghilterra con il generale De Gaulle. Entrando nella Resistenza, prende come nome di battaglia quello del famoso scrittore americano Melville (e lo manterrà anche dopo la fine della guerra) e va a combattere in Nord Africa e in Italia. Al ritorno a Parigi, nel 1945, fonda una società di produzione che l'anno successivo prenderà il nome di OGC (Organisation Génerale Cinématographique). Appassionato del circo, come primo lavoro realizza, come regista e produttore, un documentario sul clown Beby dal titolo "24 ore della vita di un clown". Il suo primo lungometraggio sarà nel 1947 "Il silenzio del mare", ispirato all'omonimo libro di Vercors e la sobrietà di mezzi, che tra l'altro lo costringe anche ad utilizzare attori non professionisti, diventa un esempio per la Nouvelle Vague. Si tratta comunque di un film molto letterario come sarà il successivo "Les enfants terribles", nel 1950, questa volta tratto dal libro omonimo di Jean Cocteau. Cinque anni dopo, influenzato dai ganster movie americani, dirige il suo primo soggetto originale, "Bob il giocatore", ambientandolo però in Francia. dopo aver fatto interpretare a Belmondo "Léon Morin, prete", che viene presentato fuori concorso a Venezia nel 1961 e prende un premio della città, decide di passare a un cinema più commerciale e dirige film polizieschi come "Lo spione" (1962), ancora con Belmondo, e "Lo sciacallo" tratto da Simenon, cui si era già ispirato nel 1958 per "Le jene del quarto potere". Torna al thriller nel 1965 con "Tutte le ore feriscono..." in cui Lino Ventura cesella una figura di antieroe scettico ma con il senso dell'onore simile a quella che offrirà la possibilità ad Alain Delon di realizzare una delle sue migliori interpretazioni in "Frank Costello, faccia d'angelo" nel 1967. Torna al tema della Resistenza nel film d'azione "L'armata degli eroi" (1969) e al poliziesco con "I senza nome" (1970) e sarà ancora Delon ad interpretare il suo ultimo film "Notte sulla città", disincantata analisi della professione di poliziotto e della natura umana in cui, ancora una volta, Melville è capace di coniugare un film di genere con un approfondimento psicologico dei personaggi degno dei film cosiddetti di 'serie A'.