Ilaria Occhini
Noto anche come: Isabella Redi
FIRENZE (Italia), 28 marzo, 1934
FIRENZE (Italia), 20 luglio, 2019
Attrice. Nipote per parte di madre dello scrittore Giovanni Papini - che le dedica, quando è ancora bambina, alcune pagine di letteratura di grande suggestione emotiva - e figlia dello scrittore Barna Occhini, con ogni probabilità ha respirato cultura sin dalla nascita è ciò ha favorito la sua predilezione per il mondo dell'arte e in particolare per le arti drammatiche a cui si avvicina sin da bambina, allestendo piccole rappresentazioni in casa per un pubblico esclusivamente familiare. A vent'anni debutta al cinema nel film di Luciano Emmer, "Terza Liceo" (1954) ma non con il suo vero nome. Sceglie infatti lo pseudonimo di Isabella Redi, che successivamente, abbandonerà a favore della sua reale identità. Capisce che il suo futuro è legato alla recitazione e per questo si iscrive e si diploma all'Accademia Nazionale di Arte Drammatica , la Silvio D'Amico di Roma. Dopo il diploma la sua carriera procede velocemente sia in televisione, dove interpreta alcuni sceneggiati diretti da Anton Giulio Majano ("L'Alfiere", 1956, e "Jane Eyre", 1957), che al cinema, con ruoli secondari in film come "Sigfrido" (1957) e "Il medico e lo stregone" (1957) di Mario Monicelli. Nel frattempo entra in contatto con protagonisti del cinema italiano di questo periodo come Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni e Alberto Sordi. Il 1957 è anche l'anno del suo debutto in teatro, diretta da Luchino Visconti ne "L'impresario di Smirne" di Carlo Goldoni. Con Visconti, porta in scena anche "Uno sguardo dal ponte" (1958) e ) e "Figli d'arte" (1959). In televisione, così come in teatro, il suo lavoro è accompagnato da numerosi e felici sodalizi artistici tra cui le collaborazioni con Orazio Costa o il ruolo nella miniserie "Graziella" (1961) di Marco Ferrero. Per quanto riguarda la sua intensa attività teatrale, in cui si cimenta con ogni genere, la vede protagonista in ruoli principali accanto a partner come Vittorio Gassman, in "Un marziano a Roma" (1960) e nell'"Edipo Re" (1961) e instaurando rapporti di lavoro duraturi, come il lungo sodalizio con il regista teatrale Giuseppe Patroni Griffi. Il suo impegno al teatro diventa così importante da farle prendere una pausa piuttosto lunga dal mondo cinematografico e televisivo. Infatti, il suo impegno e la sua bravura al cinema si esprimono per lo più in interpretazioni da non protagonista, con l'eccezione del ruolo principale in "Un uomo a metà" (1966, regia di Vittorio De Seta). Dopo la partecipazione al film francese "Due contro la città" (diretto da José Giovanni, 1973) e quella allo sceneggiato televisivo, "L'Andreana" (1982) di Leonardo Cortese non apparirà più né sul grande né sul piccolo schermo fino al 1990, anno in cui viene inserita nel cast di "Benvenuti in casa Gori", diretto da Alessandro Benvenuti. Il ritorno al cinema la premia subito con il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista. Ritorna alla ribalta anche in televisione con l'interpretazione della madre di Veronica Pivetti nella serie tv di Rai Uno, "Provaci ancora prof", in onda dal 2005 al 2008. Nel 2008 arriva anche la candidatura al David di Donatello per il ruolo da protagonista in "Mar Nero" di Federico Bondi. Riuscirà però a ottenere il premio solo due anni più tardi, nel 2010, come miglior attrice non protagonista in "Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek. Nello stesso anno riceve anche il Nastro d'argento alla carriera. Ha sposato lo sceneggiatore e scrittore Raffaele La Capria ed è madre dell'attrice Alexandra La Capria. Madre e figlia, dal 2001, gestiscono insieme i vigneti di famiglia situati nella fattoria di Villa La Striscia vicino ad Arezzo. Impegnata politicamente accanto ai radicali e a Marco Pannella sin dagli anni Ottanta, nel 1987 si candida alle elezioni politiche e nel 2004 alle europee con Emma Bonino. Nel 2008 è nella lista di Giuliano Ferrara, Pro Life.
Muore all'età di 85 anni.