Ilaria Freccia
Documentarista, regista e sceneggiatrice. Ha cominciato lavorando come assistente del fotografo Gianni Berengo Gardin. È stata produttrice associata per la serie di documentari "The Great Pleasure Hunt" diretti da Elliott Erwitt per l'HBO. Come filmaker ha collaborato con la compagnia di teatro sperimentale Mabu Mines al Public Theatre a New York. Ha diretto i seguenti documentari: "Vision Quest" e "Strippers", prodotti da La Banda Magnetica/ Channel 4. "Thangam", prodotto da RAI 3/Navert Film. "Madras Eyes", prodotto da Rai Cinema Fiction, selezionato al Roma Film Festival, Rotterdam International Film Festival, Gay And Lesbian Film Festival di New York, San Francisco, London Film Festival. Premio Planet al Festival Libero Bizzarri 1999. "L'iniziazione" MK produzioni /Rai Tre, Festival Dei Popoli, edizione 2000. "Un mondo senza povertà" prodotto da Rai Tre/Intesa & C.P. "Giusto un po' d'amore" prodotto da Rai Tre/ Tele+/Intesa & C.P. "Padre Pio Express", prodotto da Zeta Produzioni e Rai Tre, Premio Genova Film Festival, Cinquina miglior documentario David di Donatello 2004. In collaborazione con Salvatore Sansone ha scritto la sceneggiatura del lungometraggio "Il tempo della confluenza", finalista al Premio Solinas 2004. Il lungometraggio "You Can Be Me" con Nicholas Hunt. Nel 2012 dirige "Il mondo che vorrei" una serie di interviste a grandi personaggi contemporanei come Vandana Shiva, Serge Latouch, Grazia Marcanò, Mariangela Gualtieri e molti altri. Scrive con Mariolina Venezia la commedia "Ognuno a suo modo". Il lungometraggio, "Welcome to Loveland" in sviluppo con Drama Filmes - Brasile. È autrice, con Marco Morana, della serie TV "A Priceless Gift - Vita e la morte di Jane Stanford", che ha ricevuto il contributo del MIBAC 2017 per la scrittura; e il lungometraggio "Wildfire" in sviluppo.