Folco Quilici
FERRARA (Italia), 9 aprile, 1930
ORVIETO, Terni (Italia), 24 febbraio, 2018
Documentarista e scrittore. Figlio dello storico e giornalista Nello Quilici e di Mimì Buzzacchi, pittrice. I suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare, sono stati distribuiti e premiati nel mondo: "Sesto Continente" (Premio Speciale alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia del 1954), "Ultimo Paradiso" (Orso d'argento al Festival di Berlino del 1956), "Dagli Appennini alle Ande" ("Concha de plata" al Festival Internazionale di San Sebastian del 1959), "Tikoyo e il suo pescecane" (Premio Unesco per la Cultura del 1961), "Oceano" (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), "Fratello Mare" (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e "Cacciatori di Navi", 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992). Nel 1964 ha tolto il suo nome dal film "Le schiave esistono ancora" a causa della sua divergenza con il produttore Malenotti, non solo per il titolo arbitrariamente scelto ma per l'inserimento nel film stesso di numerose scene false. Tra i suoi film di medio metraggio di particolare impegno, furono presentati fuori concorso al Festival di Venezia: "Paul Gauguin" (1957) e "L'Angelo e la Sirena" (1980). Nel 1970 ha editato tre film "Firenze 1000 giorni", sull'alluvione del 1967 e l'opera di salvezza del suo patrimonio culturale. Nel 1971 ottiene la nomination all'Oscar per "Toscana", uno dei quattordici film de "L'Italia dal Cielo" alla quale hanno collaborato nomi di massimo prestigio come Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Ignazio Silone, Mario Praz, Guido Piovene e Giovanni Comisso. Nel 2000, per la rete televisiva franco-tedesca Arté ha prodotto e diretto i lungometraggi "Kolossal" (1999/2000) e "Il Mondo di Pinocchio" (2002). Nel 2004, per il Luce, il lungometraggio "L'Impero di Marmo" (Premiato al Festival Internazionale del Cinema Archeologico Agon, Grecia, nel 2006) e il film-documentario "L'Ultimo Volo" (Premio Acqui Storia 2010). Successivamente Lazio - Paesaggio e Storia (Premio Bellezze d'Italia 2012). L'attività di Folco Quilici nel campo del cinema culturale, ha trovato, in Italia e all'estero, vasto spazio in programmi televisivi in più puntate. Per i tredici film della Serie "Mediterraneo" e gli otto di "L'Uomo Europeo" ha avuto a fianco lo storico Fernand Braudel e l'antropologo Levi Strauss. Con l'archeologo Sabatino Moscati Quilici ha realizzato due Serie dedicate all'archeologia subacquea "Mare Museo" (1988/1992) e "Fenici, sulle rotte di porpora" (1987/1988). Nel 1989, con l'archeologo George Vallet ha prodotto "I Greci d'Occidente"; dal 1992 al 1999 ha diretto "L'Italia del XX secolo", 65 film su testi degli storici Renzo De Felice, Valerio Castronovo e PietroScoppola. Dal 1971 al 1989 ha diretto e curato la rubrica "GEO" su RAI3. Per il suo impegno nella Tv culturale ha vinto numerosi Premi Internazionali, tra cui quello del "Festival dei Popoli", nel 1976, per il suo lavoro sul mondo primitivo. Successivamente il Primo Premio della Critica italiana per gli otto film della Serie "Alla Scoperta dell'India" (1968) e per "Festa Barocca" (1983). Gli è stato anche assegnato il Premio della Critica Francese per "Mediterranéé" (1977). Inoltre per gli otto film de "L'Alba dell'Uomo" (1973/1974) vince il Premio Nazionale della Critica Televisiva nel 1975. Nel 1995 gli viene assegnata la "Targa d'Oro Europea del cinema storico-culturale". Dal 2002 collabora con importanti Serie televisive a Sky. Per le trasmissioni sul canale "MarcoPolo" è stato dichiarato "personaggio dell'anno" nel 2006. Dal 1954 in poi ha pubblicato in Italia e all'Estero, numerose opere di saggistica: "Mala Kebir" (1955), "Mille Fuochi" (1964), "Sesto Continente" (1965), "Gli ultimi primitivi" (1972), "I grandi deserti" (1972), "Magia" (1977), "Le Frontiere di Allah" (1978), "Natura chiama Uomo" (1979), "Il Riflesso dell'Islam" (1983), "L'Uomo Europeo" (1983), "India" (1990), "I Mari del Sud" (1991), "Il Mio Mediterraneo" (1992), "La Mia Africa" (1992), "Le Americhe" (1993), "Il mio Mar Rosso" (1998), "Tobruk 1940" (2004), "I Miei Mari" (2006). Tra il 1976 e il 1979 ha diretto "La Grande Enciclopedia del Mare". Nel 1974/1975 è stato coautore de "La Mediterranéé" con Fernand Braudel. Con la moglie Anna, è autore di due biografie: "Amundsen" (1998) e "Jack London" (2000, "Premio Chianciano" e "Premio Castiglioncello"). Dal 2002 collabora a una serie di volumi illustrati, con Luca Tamagnini dedicati alle aree protette dei mari italiani. Per la narrativa, anch'essa edita oltreché in Italia anche all'estero: "Cacciatori di Navi" (1985), "Cielo Verde" (1997), "Naufraghi" (1998). Nel 1999 con il romanzo "Alta Profondità", inizia la serie composta da "L'Abisso di Hatutu" (2001), "Mare Rosso" (2002), "Premio Scanno di Letteratura 2003"), "I Serpenti di Melqart" (2003), "La Fenice del Bajkal" (2005). È del 2008 il romanzo "Libeccio" e del 2012 "La Dogana del Vento". Nel 2011 e nel 2012 ha scritto due libri per la letteratura dei ragazzi: "Storie del Mare" e "Amico Oceano". Tra gli altri riconoscimenti ottenuti: il "Premio Internazionale di Cultura del Mare 1997", il "Tridente d'Oro alla Carriera 2000", dall'Accademia delle Arti della Scienza Subacquea, e il "Premio Neos 2002" dall'Associazione Giornalisti di Viaggio. Nel corso della sua carriera ha collaborato con testate italiane e straniere come «Life», «Epoca», «Panorama», «Europeo», «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «Il Messaggero». Ha vinto il "Premio Italia" di giornalismo (1969) e il "Premio Giornalistico Europeo" (1990). Nel 1994 ha vinto la "Penna d'Oro" per i suoi servizi sull'America Latina. Nel 1997 gli è stato conferito il "Premio Campidoglio per la Carriera nel giornalismo culturale". Nel 1983 gli è stata conferita dal Presidente Pertini la "Medaglia D'Oro" per meriti culturali. Ha tenuto corsi all'Università di Bologna (1966/1967), di Berlino (1991), al Centro Sperimentale di Cinematografia (1995), all'Università Cattolica di Milano (1998), alla Terza Università di Roma (2001/2002). All'Università di Padova (2004/2005). Dal 1985 al 1989 ha insegnato all'ORAO (Centro dell'Immagine Culturale); corsi ripresi nel 1997 e proseguiti nel 1998. Dal febbraio 2003 al giugno 2006 è stato Presidente dell'ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare, e ha diretto i «Quaderni scientifici» dell'Istituto. Precedentemente, dal 1995 al 1996, era stato Direttore del mensile «Mondo Sommerso». È tra i soci fondatori dell'H.D.S. (Historical Diving Society) e dell'Associazione ambientalistica MAREVIVO. Come fotografo opera dal 1949, accumulando un archivio d'oltre un milione d'immagini a colori e in bianco e nero, affidate all'Archivio Alinari. Nel 1998, è stato dichiarato "Great Master for creative excellence" dall'International Photo Contest. Nel 2006, la Rivista «FORBES» lo ha inserito tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull'ambiente e le culture. Nel 2008 gli è stato consegnato il Premio "La Navicella d'Oro" dalla Società Geografica Italiana.