Fabio Bastianello
MILANO (Italia), 11 giugno, 1971
Regista e sceneggiatore. A 9 anni si trasferisce a Dardago (PN) dove inizia fin da piccolo a osservare e riproporre il suo punto di vista sul mondo in disegni, sculture e fotografie. Regista, direttore creativo, grafico, cameraman, montatore, event manager, ha studiato alla scuola Ipotesi cinema di Ermanno Olmi e ha seguito numerosi corsi d'approfondimento, tra cui computer-grafica, fotografia, produzione video, cinematografia, arte grafica pubblicitaria e recitazione. Nel 1990 scrive un soggetto dal titolo "Cristina", che affronta il tema delle scelte, quelle a cui la vita ti pone davanti. Molto apprezzato dai registi Ermanno Olmi e Tony De Gregorio, viene trasformato in breve tempo in sceneggiatura. Nel 1997 si dedica alla nuova tecnologia ed effettistica video, acquistando una work station Silicon Graphic e Maya 1.0 e diventando uno dei primi 20 licenziatari di Alias Wavefront dell'epoca. Direttore creativo di Clic Studios, ha realizzato molti video, spot e campagne pubblicitarie per Fiat, Unicredit, Fendi, Missoni, Aviva, Julius Meinl. Ha realizzato video-servizi per "Striscia la Notizia", "Le Iene" e "Lucignolo", nonché diversi video musicali e backstage per noti cantanti e DJ come Paolo Noise, Joe T Vannelli, Davide De Marinis e Marco di Noia. Nel 2010 esordisce alla regia col film "Secondo Tempo", spaccato iperrealista di una curva ultras girato in un unico piano sequenza di 105 minuti. Il film ha ottenuto molti riconoscimenti e ha vinto numerosi premi, tra cui Miglior lungometraggio e Secondo assoluto al Festival del Cinema della Ciociaria di Nino Manfredi (2010), è stato finalista alla Rassegna Internazionale del Cinema Sportivo FICTS, e ha conquistato il premio Nuove forme di comunicazione all'Asti Film Festival. Bastianello tiene diversi corsi di recitazione, computer grafica, montaggio e regia. Nel 2014 ha fondato la casa di produzione Overall Pictures. Una delle caratteristiche dei suoi film è la ricerca di contesti borderline per raccontarli in modo visivamente "sporco" e molto vicino alla realtà, usando anche la telecamera in terza persona come se fosse lo spettatore stesso sul posto a vivere la scena. Utilizza attori non professionisti che prepara personalmente facendogli vivere il ruolo. Ama particolarmente il piano sequenza e tende a utilizzarlo spesso nei suoi lavori per accentuare il concetto di iperrealismo.