Dagmara Dominczyk

Attrice. Figlia di un ex-sindacalista, molto influente all'inizio degli anni '80 all'interno di Solidarnosc. "Era alla guida di circa duecento mila lavoratori - racconta l'attrice - ma quando nel 1981 fu instaurata la legge marziale mio padre fu rinchiuso in prigione per oltre un anno. Alla fine il governo comunista dell'epoca gli diede la possibilità di emigrare in America come rifugiato politico ma con un passaporto di sola andata e con il divieto di rientrare in Polonia". Comincia a New York, all'età di sette anni, l'avventura americana della Dominczyk. E tra i banchi di scuola nasce il suo amore per la recitazione. "All'epoca non pensavo ad Hollywood. Da bambina la mia famiglia era troppo povera per potersi permettere di mandarmi al cinema e i miei primi film li ho visti da grande. Il mio sogno era quello di poter un giorno calcare le scene a Broadway". Nel 2002 il suo primo ruolo importante per lo schermo è quello di Mercedes in "Montecristo", il film diretto da Kevin Reynolds sul leggendario personaggio creato dal romanziere francese Alexandre Dumas nella seconda metà dell'800. Le sue esperienze sul grande schermo si limitano, prima dell'incontro con Reynolds, a parti di poca importanza in "Tentazioni d'amore" (2000) di Edward Norton e in "Rockstar" (2001) di Stephen Herek, accanto a Mark Wahlberg e Jennifer Aniston. Diventare una diva non è tra le sue massime aspirazioni, vuole solo un lavoro per vivere bene e si definisce un'inguaribile romantica che crede nell'amore eterno.