Carlos Diegues
Noto anche come: Cacà Diegues
MACEIÓ, Alagoas (Brasile), 19 maggio, 1940
Regista e sceneggiatore. Trascorre l'infanzia e l'adolescenza nel quartiere di Botafogo, a Rio de Janeiro, dove si trasferisce con la sua famiglia all'età di sei anni. Compie gli studi presso il collegio di Sant'Ignazio, diretto dai gesuiti, e poi, nonostante abbia già sviluppato uno spiccato amore per il cinema, si iscrive alla facoltà di legge dell'Università Cattolica di Rio de Janeiro (PUC). La scelta radicalmente diversa rispetto alla sua passione è motivata dal fatto che in quel momento storico non ci sono in Brasile scuole specifiche nell'ambito cinematografico però, divenuto rappresentante del collegio studentesco, riesce a coltivare il suo interesse fondando un cineclub all'interno dell'università. L'iniziativa riscuote un notevole interesse da parte di altri studenti che condividono la stessa passione e insieme ad alcuni dei suoi amici, tra i quali David Neves, Arnaldo Jabor e Paulo Perdigão, inizia a sperimentare la regia in modo amatoriale. Dirige in questo periodo tre cortometraggi e il più rappresentativo di questi, "Domingo" (1961), diviene una sorta di manifesto del movimento del Cinema Novo brasiliano. La sua intensa attività del periodo universitario si concretizza anche nella direzione del quotidiano "O Metropolitano", giornale ufficiale del movimento studentesco UME (Unione Metropolitana degli Studenti), e nell'ingresso al CPC (Centro per la Cultura Popolare). Diventa così uno dei maggiori contribuenti alla nascita del Cinema Novo brasiliano, di cui può considerarsi uno dei fondatori accanto a personalità come Leon Hirszan e soprattutto Glauber Rocha e Nelson Pereira dos Santos, con cui stringe un solido e duraturo legame. Il movimento ha come obiettivo rappresentare la realtà del paese cercando di suscitare nelle persone una coscienza critica, utilizzando i mezzi espressivi del cinema per rinnovare le forme artistiche tradizionali. Nel 1962 partecipa al film a episodi "Cinco Vezes Favela" (realizzato insieme ai registi Joaquim Pedro de Andrade, Leon Hirszan, Marcos Farias e Miguel Borges) con il segmento intitolato "Escola de Samba Alegria de Viver". Fino alla fine degli anni '60 continua la sua attività in patria firmando la regia di film come "Ganga Zumba" (1964), "A Grande Cidade" (1966), "Os Herdeiros" (1969), che mettono in evidenza la sua inquietudine e la volontà utopica di trasformare il Brasile attraverso il cinema, ma è costretto a fare i conti con la dittatura brasiliana, con la quale il Cinema Novo si pone in aperta polemica. Nel frattempo continua anche l'attività di giornalista e critico che lo vede partecipe in prima linea alla resistenza contro la dittatura, ma nel 1969 si trova costretto a lasciare il paese per un periodo. Insieme alla moglie Nara Leão, cantante conosciuta come la "musa della bossanova", che come lui partecipa attivamente alla resistenza, va a vivere prima in Italia e poi in Francia, a Parigi, dove, nel 1970, nasce la loro prima figlia Isabel. Tornato in seguito nel suo paese, dove nel 1972 nasce il suo secondo figlio Francisco, continua a dedicarsi alla regia, anche se sono gli anni più difficili della dittatura. La consacrazione arriva nel 1976, con il film "Xica da Silva" che si aggiudica i Premi per la miglior regia e miglior film al Festival del Cinema Brasiliano a Brasilia. Il motivo di tanto successo popolare si deve soprattutto al momento di distensione politica che preannuncia la fine della dittatura. Ciò dà al regista nuovi spunti di cambiamenti culturali, condanna le cosiddette "pattuglie ideologiche" nella creazione dell'opera d'arte e comincia a teorizzare nuove idee insieme all'amico Rocha. In questo periodo realizza i film di maggiore successo tra quali si ricordano "Bye Bye Brasil" (1979), "Quilombo" (1984) e "Um Trem para as Estrelas" (1987), che suscitano l'interesse della critica internazionale e che vengono tutte candidate alla Palma d'Oro del festival di Cannes. La reputazione dell'autore cresce fino a decretarlo come uno dei più grandi registi brasiliani noto a livello internazionale: nel 1981 fa parte della giuria del Festival di Cannes, i suoi film vengono proiettati nei più importanti Festival internazionali e il suo cinema diviene oggetto di analisi sui testi scolastici e materia di studio. Tuttavia, il calo dello stanziamento di fondi per il cinema da parte del governo - conseguenza dell'enorme crisi economica del paese coincidente con l'ascesa al governo di Fernando Collor de Mello - rallenterà la sua produzione per il grande schermo e lo porterà a dedicarsi ad altri progetti, soprattutto televisivi, come il film "Veja esta Canção" (1994), primo tentativo in Brasile di incontro tra cinema e televisione. Sarà una nuova Legge sull'Audiovisivo a permettere la rinascita della sua attività cinematografica con film come "Tieta do Agreste"(1996), "Orfeu"(1999) e "Deus è Brasileiro" (2002). Nel 2006 sarà la volta di "O Maior Amor do Mundo", da una sua scenggiatura originale, e il documentario "Nenhum motivo explica a guerra", realizzato in collaborazione con Rafael Dragaud. Tra le onorificenze ottenute in patria, nel 2002 viene chiamato a far parte del Consiglio Superiore dell'Integrazione Sociale dell'Università Estacio de Sa e ha ricevuto il prestigioso titolo di Commendatore dell'Ordine del Merito Culturale. Stimato anche all'estero fa parte della Cinemateca Nazionale in Francia, dove ha ottenuto il titolo di Ufficiale dell'Ordine delle Arti e delle Lettere. Nel 2010 viene chiamato a far parte della giuria della Cinéfondation della 63ma edizione del Festival di Cannes. Per quanto riguarda la sua vita privata, dopo la fine del suo matrimonio con Nara Leão, si è risposato nel 1982 con la produttrice cinematografica Renata Almeida Magalhães dalla quale ha avuto la figlia Flora, nata nel 1986.