Carlo Rambaldi
VIGARANO MAINALDA, Ferrara (Italia), 15 settembre, 1925
LAMEZIA TERME, Catanzaro (Italia), 10 agosto, 2012
Tecnico degli effetti speciali. Specializzato nella realizzazione di creature meccaniche per il cinema, sia fantastiche che reali, forgia l'immaginario collettivo contemporaneo per la sua realizzazione più famosa: il piccolo e commovente alieno di "E.T. l'extra-terrestre" (1982) di Steven Spielberg. Realizza anche altre celeberrime creazioni, tra le quali spiccano l'enorme gorilla di "King Kong" (1977) di John Guillermin, remake del capolavoro del 1933, il terrificante essere di "Alien" (1979) di Ridley Scott, e i mostri del film "Dune" (1984) di David Lynch. Il visionario regista americano propone un'interessante chiave di lettura per l'arte del "laico rabbino che si ingegna a infondere il soffio vitale in golem di plastica e microprocessori" (così la definizione del critico Fernaldo Di Giammatteo): «Ho una teoria su Carlo Rambaldi: costruisce sempre se stesso. E così, in qualche modo, il Navigatore (un personaggio di "Dune") a me sembra un po'come Carlo Rambaldi. Ed E.T. appare esattamente come Carlo Rambaldi!». Si laurea all'Accademia di Belle Arti di Bologna e inizia a lavorare per il cinema realizzando il drago Fafner nel film "Sigfrido" (1957) di Giacomo Gentilomo. Ha lavorato agli effetti di numerosi film italiani e americani, fra i quali la mini-serie "Odissea" (1968) di Franco Rossi e Mario Bava, e "Profondo rosso" (1975) di Dario Argento. Con i suoi lavori a Hollywood si è aggiudicato ben tre Oscar: nel 1977 lo Special Achievement per gli effetti visivi di "King Kong" - insieme a Glen Robinson e Frank Van der Veer -, nel 1979 l'Academy Award per i migliori effetti visivi di "Alien" - con H.R. Giger, Brian Johnson, Nick Allder e Dennis Ayling - e, nel 1982, la stessa statuetta per "E.T. l'extra-terrestre", insieme a Dennis Muren e Kenneth F. Smith.