Carla Del PoggioMaria Luigia Attanasio
Noto anche come: Maria Luisa Attanasio
NAPOLI (Italia), 2 dicembre, 1925
ROMA (Italia), 14 ottobre, 2010
Attrice. Figlia di Ugo Attanasio, un colonnello dell'esercito italiano che negli anni della pensione si dedicherà alla passione per la recitazione, studia lingue straniere, senza però abbandonare il sogno di diventare una famosa ballerina. Trasferitasi a Roma, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove viene notata da Vittorio De Sica che la fa debuttare come protagonista, a soli 15 anni, del film "Maddalena: zero in condotta" (1940). Nonostante la giovane età, la ragazza appare subito a suo agio nei panni di Maddalena Lenci, allieva indisciplinata e pestifera, cliché dei numerosi altri personaggi che è chiamata a interpretare negli anni successivi, tra cui quello di Caterina in "Un garibaldino al convento" (1942), ancora di De Sica, film che bissa il successo del debutto. In quel periodo avviene l'incontro decisivo per la sua vita e la carriera: quello con il regista Alberto Lattuada, che le propone il ruolo di protagonista per il progetto di trasposizione cinematografica del romanzo "Gli indifferenti" di Alberto Moravia. I due si innamorano e si sposano il 2 aprile 1945. Nel dopoguerra cambia radicalmente il proprio registro interpretativo, dimostrando eccellenti doti drammatiche in alcuni film diretti da suo marito come "Il bandito" (1946), "Senza pietà" e "Il Mulino del Po" (entrambi del 1948), ma anche in capolavori come "Gioventù perduta" (1947) di Pietro Germi, "Caccia tragica" (1947) e "Roma ore 11" (1951), entrambi di Giuseppe De Santis, in cui si trova a recitare a fianco a attori del calibro di Anna Magnani, Amedeo Nazzari e Massimo Girotti. In quegli anni tenta anche la via del teatro, calcando i palcoscenici insieme a Margherita Bagni, Leonardo Cortese, Franco Scandurra, Lea Padovani e Giulietta Masina. La conferma del suo talento arriva nel 1950 con il ruolo della soubrette Liliana in "Luci del varietà" di Lattuada, film che decide di produrre a fianco al marito, a Federico Fellini e alla Masina. Nel 1951 Guido Brignone le dà l'occasione, con "Core 'ngrato", di recitare a fianco a suo padre, esperienza che ripete due anni dopo in "Bufere", ancora di Brignone. Negli anni Cinquanta scopre il teatro leggero e nel 1956 è impegnata come soubrette nella rivista di Scarnicci e Tarabusi "Tutte donne meno io", interpretata da Macario. Nel corso del decennio, dopo aver interpretato Lia in "I girovaghi" di Hugo Fregonese con Peter Ustinov, sempre più scontenta dei ruoli che le vengono proposti al cinema, rivolge il suo interesse verso il piccolo schermo e il nascente universo degli sceneggiati televisivi. È la protagonista di "Piccolo mondo antico" (1957) di Silverio Blasi, nello stesso anno è nel cast di "Operazione Shakespeare" di Daniele D'Anza e tre anni dopo in quello di "Tutto da rifare pover'uomo" di Eros Macchi. Alla fine degli anni Sessanta decide di lasciare le scene per dedicarsi alla famiglia. Muore all'età di 84 anni.