Billy Crystal
LONG BEACH (Long Island) New York (USA), 14 marzo, 1947
Attore. Non sono in molti a potersi vantare di avere avuto Billy Holliday come babysitter, ma Billy Crystal è tra questi. Figlio di un jazz promoter (che aveva fondato la casa discografica Commodore), è cresciuto tra le maggiori star del firmamento jazzistico americano. E' dunque vissuto fin dal principio nel mondo dello spettacolo, eppure la sua più grande aspirazione giovanile è stata quella di diventare un giocatore professionista di baseball. Ma non era il baseball la sua strada e, un volta costretto a prenderne atto, si è iscritto alla New York University, dove ha studiato regia cinematografica e televisiva avendo come insegnante, tra gli altri, Martin Scorsese. Terminata l'università, si è sposato con Janice, conosciuta durante una vacanza estiva, ed è ritornato a Long Island, dove si è arrangiato per un po' con incarichi da insegnante-supplente. Contemporaneamente ha dato inizio ad un'onesta carriera di comico 'da palcoscenico'. Una carriera che lo ha portato a trasferirsi a Los Angeles alla metà degli anni Settanta, ma che non è sembrata avere particolari impennate fino a quando Crystal non è stato notato dal produttore televisivo Norman Lear. Un incontro che per lui ha rappresentato una prima svolta: grazie a Lear, comincia ad apparire in Tv, grazie a Lear ottiene nella soap opera "Soap" il ruolo di Jodie Dallas, primo personaggio televisivo apertamente gay. Un ruolo che scatena su di lui gli strali dei conservatori (cosa che lo costringerà ad attenuare certe caratterizzazioni del personaggio), ma che in fondo gli regala anche una certa notorietà che lo porta a debuttare sul grande schermo nel film "Rabbit Test" di Joanne Rivers (1978). Un film al quale, almeno per il momento, non ne seguono altri. Torna infatti alla televisione e stavolta sono le imitazioni di Sammy Davis jr. e di Fernando Lamas che gli regalano, verso la metà degli anni '80 il favore del pubblico. E, a quel punto, torna ad essere richiesto dal cinema, ovviamente prevalentemente in ruoli comici, come quelli interpretati in "Una perfetta coppia di svitati" o in "Getta la mamma dal treno". Nel '89 è co-protagonista, accanto a Meg Ryan, in "Harry ti presento Sally", commedia sentimentale il cui grandissimo successo rappresenta per la sua carriera di attore cinematografico, tutto sommato tardiva, un definitivo salto di qualità e di popolarità. In seguito, scrive, dirige ed interpreta "Mr. Sabato sera" (1992) e "Forget Paris" (1995), tra i quali s'inserisce la partecipazione a "Scappo dalla città - la vita, l'amore, le vacche". Considerato ormai una star di Hollywood, si toglie anche il lusso di comparire nel cast dell'Amleto riletto da Ken Branagh ("Hamlet" - 1996) e in quello di "Harry è a pezzi" di Woody Allen (1997). Oltretutto, nel corso di tutti gli anni '90, Hollywood pare non poter più fare a meno di lui in quello che è il suo momento celebrativo più importante: la notte degli Oscar, che Crystal viene a chiamato a presentare come 'host' (presentatore principale), per ben sei volte. Quella del 2000, che arriva dopo la 'pausa' del '99, è la settima: come dire che Billy Crystal, alla cerimonia dell'Academy Awards, è il padrone di casa per eccellenza.