Andrzej Munk
CRACOVIA (Polonia), 16 ottobre, 1921
LODZ (Polonia), 21 settembre, 1961
Regista. Insieme a Andrzej Wajda è stato uno degli uomini di punta del "disgelo poststaliniano" nella seconda metà degli anni '50, uno dei primi talenti della nouvelle vague polacca usciti dalla Scuola di Lodz. Partecipa alla Resistenza durante l'occupazione tedesca, studia architettura e diritto a Varsavia e infine si laurea in Regia e Fotografia alla 'Scuola Superiore di Cinema di Lodz'. Inizia a lavorare come operatore per le attualità cinematografiche e poi come documentarista per lo 'Studio dei documentari di Varsavia'. Dopo aver realizzato diversi cortometraggi, molti dei quali a sfondo sociale, debutta nel 1955 alla regia di lungometraggi con "La croce azzurra" (Blekitny krzyz), premiato al Festival del film di montagna di Trento. Due anni dopo realizza "Eroica", pellicola con cui arriva la fama internazionale. Demistificatore della figura classica dell'eroe polacco votato al martirio, nei suoi film (spesso grotteschi) denuncia l'inutilità dell'eroismo e introduce l'ironia, la satira e un umorismo quasi macabro nel descrivere fatti di guerra o di umana quotidianità. Scompare prematuramente a causa di un incidente d'auto, lasciando come suo testamento spirituale il film incompiuto "La passeggera" (Pasazerka, 1961-63, portato a termine dopo la sua morte dall'amico Witold Lesiewicz) vincitore del Premio Fipresci a Cannes nel 1964. Tra il 1957 e il 1961 insegna regia alla Scuola di Lodz.