André Delvaux
HEVERLEE (Belgio), 21 marzo, 1926
VALENCIA (Spagna), 4 ottobre, 2002
Regista. Studia filosofia tedesca e diritto a Bruxelles, ma anche pianoforte e composizione. Scoperto il cinema da giovane, accompagnando con il pianoforte le proiezioni di film muti alla Cineteca della capitale belga. Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi e documentari per la tv belga negli anni Sessanta - fra i quali 'Le temps des ecoliers', 'Federico Fellini', 'Jean Rouch e il Cinema polacco' - esordisce alla regia di lungometraggi nel 1965 con 'L'uomo dal cranio rasato'. Seguono 'Una sera, un treno' (1968, con Yves Montand e Anouk Aimée), 'Rendez-vous a Bray' (1971) e 'Belle' (1973). Nel 1980 vince il Festival dei Popoli di Firenze con uno speciale televisivo dedicato a Woddy Allen. Torna al cinema 1983 con 'Benvenuta', con Fanny Ardant e Vittorio Gassman. L'ultima sua fatica è, nel 1988, 'L'opera al nero', tratta dall'omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar con Gian Maria Volontè. Muore a Valencia (in Spagna) stroncato da un infarto durante l'Incontro Mondiale delle Arti 2002.