Aleksander FordMoyshe Lipshutz
KIEV, Ucraina (Impero Russo), 24 novembre, 1908
NAPLES, Florida (USA), 4 aprile, 1980
Regista. Viene considerato il fondatore del cinema polacco dopo la Seconda Guerra Mondiale: non solo per i suoi lavori di regista, ma anche per la sua attività di stimolo e organizzazione culturale e, soprattutto, di insegnante. Nato con il nome di Moyshe Lipshutz a Kiev, allora parte dell'Impero Russo, da una famiglia borghese ebraica, studia Storia dell'arte all'Università di Varsavia. È attivo nel cinema dalla fine degli anni Venti, con alcuni cortometraggi documentari girati nello stile dell'avanguardia sovietica a Łódź e incentrati sulla vita quotidiana degli operai. Il suo primo lungometraggio è "Mascotte" (1930). Negli anni Trenta realizza diversi documentari e film su temi sociali. Tra questi vi sono "Przebudzenie" (1934; t.l. Risveglio), co-diretto insieme a Wanda Jakubowska, sulla vita di tre ragazze di una famiglia operaia, "Sabra" (1933; t.l. Cactus), girato in Palestina sul tema dei coloni sionisti e dei loro conflitti, distribuito in lingua polacca ed ebraica e "Mirkumen on" (1936, t.l. Arriviamo), sui bambini orfani dei quartieri ebraici poveri di Varsavia, girato in lingua yiddish. "Legion ulicy" (1932; t.l. La legione delle strade) ottiene un notevole successo di pubblico e di critica, tanto da venire considerato come il migliore film dell'anno e da vincere la medaglia d'oro del settimanale Kino. Intervistato a proposito del buon risultato della pellicola, Aleksander Ford risponde rimarcando l'importanza che secondo lui deve avere l'insegnamento politico e morale in un film: «Il cinema non può essere un cabaret. Deve essere una scuola». Tra il 1929 e il 1930 figura tra i fondatori della START (Stowarzyszenie Propagandy Filmu Artystycznego, l'Associazione dei sostenitori del film artistico), insieme allo storico Jerzy Toeplitz e ai registi di matrice ideologica progressista e socialista Wanda Jakubowska, Eugeniusz Cękalski e Jerzy Zarzycki. La START dà un notevole contributo allo sviluppo della cinematografia in Polonia fino all'anno del suo scioglimento, il 1935. Nel 1937 Aleksander Ford e altri membri della START fondano la SAF (Spółdzielnia Autorów Filmowych, Cooperativa di autori di film), che con i suoi fondi permette a Ford di dirigere il suo maggior successo commerciale del periodo, "Ludzie Wisly" (1938; t.l. Gente della Vistola), opera diretta insieme a Jerzy Zarzycki sui marinai del grande fiume polacco. Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, trova rifugio in Unione Sovietica, dove inizialmente gira una serie di filmati finalizzati all'istruzione militare. Con la creazione di un esercito polacco appoggiato dall'Unione Sovietica (il Ludowe Wojsko Polskie, l'Esercito del Popolo della Polonia) Aleksander Ford diviene il direttore della sezione cinematografica. Insieme a Jerzy Bossak, un altro regista polacco, anche lui tra i fondatori della START, gira alcuni documentari, tra i quali uno dei primissimi sui campi di concentramento nazisti: "Majdanek, cmentarzysko Europy" (1944, t.l. Majdanek, cimitero d'Europa). Tornato in Polonia, dal 1945 al 1947 è direttore della Film Polski, la società statale che riunisce tutte le precedenti case di produzione in una nuova organizzazione della cinematografia polacca, adesso nazionalizzata. In questi anni ha un ruolo centrale nella ricostruzione del sistema produttivo cinematografico in Polonia, con la creazione degli studi di Łódź, per molti anni gli unici attivi nel paese. L'8 marzo 1948 è tra i fondatori della Scuola superiore di Cinema, sempre a Łódź. Per 20 anni insegna in questa prestigiosa istituzione: tra i suoi allievi si annoverano futuri grandi maestri del cinema come Andrzej Wejda e un giovane Roman Polanski. Al festival di Venezia del 1948 presenta "Fiamme su Varsavia", storia dell'insurrezione del ghetto della capitale della Polonia: il paese nei primi anni del dopoguerra è così devastato che le riprese del lungometraggio sono effettuate in Cecoslovacchia, a Praga. Il clima staliniano influenza successivamente l'opera "La giovinezza di Chopin" (1952, presentato alla XIII Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia), nella quale il grande musicista polacco viene presentato come un "amico del popolo". Nel 1954 "I cinque della via Barska" vince il Premio Internazionale al festival di Cannes: qui l'assistente alla regia è proprio un giovane Andrzej Wejda, autore del quale Ford supervisiona l'anno successivo il lungometraggio d'esordio "Generazione". Dal 1955 al 1968 dirige Studio, una delle otto sezioni in cui viene suddivisa la Film Polski dopo essere stata riformata. Nel 1958 partecipa per la terza volta al festival di Venezia, presentando in concorso il film "L'ottavo giorno della settimana", in cui l'attore Zbigniew Cybulski ottiene una delle sue prime parti da protagonista. È del 1960 una delle opere più ambiziose del regista, nonché uno dei film più costosi della storia del cinema polacco: "I cavalieri teutonici". In seguito alla campagna anti-ebraica promossa dal governo presieduto da Władysław Gomułka nel 1968, perde tutte le sue posizioni e nel 1969 emigra dapprima in Israele, poi in Danimarca, dove dirige "Il primo cerchio" (1972), tratto da un romanzo di Sol¿enicyn, e quindi in Germania. Infine si reca negli Usa, dove cerca invano dei finanziamenti. Nel 1980 muore suicida in Florida.