Non sapremo mai perché è rosso: Michelangelo Antonioni non credeva che esistessero cromatismi fissi in relazione alle cose, ai luoghi e alle persone. Possiamo però presumere perché ai suoi occhi quel riflesso apparisse soddisfacente: i sessant’anni di un capolavoro rivoluzionario
Una delle più belle attrici di sempre fu l’ultima italiana a vincere un premio per l’interpretazione al Festival di Cannes. Con il personaggio mostruoso di Caterina de’ Medici in La regina Margot
Amata da Nanni Moretti, Carlo Verdone, Ferzan Özpetek, Sergio Rubini, Giuseppe Piccioni e tanti altri, è l’attrice più premiata degli ultimi trent’anni, nonché il perno immaginifico di una generazione
Sangue siciliano, camminata conturbante, Cardinale dell’attrice ha l’istinto più che la tecnica. L’unica ad aver lavorato sia con Fellini che con Visconti. E che il 15 aprile compie 85 anni
In Io la conoscevo bene è l’oggetto del desiderio, la seduttrice, la vicina di casa, la confidente, il simbolo di una generazione. E oggi continua a farci innamorare, da Astolfo ad Acqua e anice
Il 7 marzo del 1908 nasceva uno dei simboli della nostra storia: comica, tragica, fragorosa, costantemente in bilico sul confine sottilissimo che distingue la vita dall’arte
A venticinque anni esplode con Altri tempi e Pane, amore e fantasia e impone l’immagine di una femminilità esuberante e vitale: il prototipo di una bellezza eccessiva, popolare, che ridefinisce l’assetto immaginifico di un paese intero