Il primo lungometraggio di finzione di Léa Todorov è un inno struggente alla libertà, un monito sulle privazioni vissute per un bene superiore. Con un’intensa Jasmine Trinca
“L’abbandono non solo come atto fisico, ma quale mancata accettazione”, dice Andrea Pallaoro. In sala con il secondo capitolo di una trilogia al femminile
Yngvild Sve Flikke parla del suo film, miglior commedia agli EFA 2021: “Mi piace mettere in discussione i limiti di genere. Possiamo davvero dire che qualcosa è intrinsecamente femminile o maschile? Io non credo”