Il più noto studio di registrazione al mondo uscì dalla crisi grazie alle colonne sonore: dalle band prevalentemente inglesi si passò ad artisti internazionali, da Miklós Rózsa a John Williams
L’arrivo del sonoro trova elezione nella voce. E apre a una terza dimensione, rispetto a quella piatta – schiacciata, meglio – della rappresentazione visiva: ecco che l’attore – con la voce – si sporge verso lo spettatore
Il documentario su Morricone sfida il sostanziale e massificato analfabetismo musicale, e del pubblico e dei cineasti: qui la musica si ascolta, si vede e se ne parla
La zona d’interesse non fa vedere ma solo ascoltare, in Oppenheimer la bomba (in prova) è uno spettacolo di luce ma il terrore arriva al boato: l’unico modo per salvarsi è far finta di non sentire?
Il film con Tilda Swinton è un lavoro sul tempo – sulla compresenza, divisa dal linguaggio, di passato, presente e futuro – e sull’invisibile, quale il suono è