La Passione di Cristo per la quinta stagione della serie evento autofinanziata sulla vita di Gesù. Jenkins conferma la confezione pop e l’intento evangelico. In sala dal 10 al 16 aprile, poi sul sito e app dedicata
Dopo il concorso a Cannes, il regista canadese presenta la sua ultima fatica: “Non sono un visionario. Ho fatto questo film per elaborare il lutto, ma non è servito. La sofferenza rimane”. Tanti i temi toccati: ateismo, religione, Intelligenza Artificiale, Musk. E dice: “Il corpo è tecnologia”
Non solo co-inventori del cinema, ma cineasti con un senso etico ed estetico dell’immagine. Il doc di Frémaux celebra la visionarietà dei fratelli Lumiére: in centoventi ‘vedute’, centrotrent’anni (della Storia) del cinema che verrà. In sala dal 3 aprile
Umberto Contarello passa alla regia e si mette a nudo in un auto-fiction crepuscolare, ammalinconita, infittita di sorrentinismi. In anteprima al BIF&ST 2025, in sala dal 15 maggio
Lo sceneggiatore padovano presenta L’infinito, prima regia di fiction: “Ero stanco di scrivere. Mi ha convinto Sorrentino. Questo è un ‘film gambero’ su una ricostruzione tardiva che tardiva non è. Al cinema cerco l’ingenuità: è una porta per la bellezza. Il sogno? Un film sui Sillabari di Parise”
Il delegato generale di Cannes presenta il doc L’avventura del cinema: “Furono autori a tutti gli effetti, con un senso etico delle immagini”. E annuncia: “Da settembre la piattaforma Lumiere+ con tutti i loro lavori”. Farinelli: “Un libro di testo sulla settima arte”
I Sansoni e la disoccupazione a trent’anni, i concorsi truccati, le raccomandazioni rubate, la chimera del posto fisso. Tra Pif, Checco Zalone e Ficarra e Picone, il duo comico siciliano sceglie la commedia sociale per esordire sul grande schermo
Andreas Dresen inquadra Hilde Coppi e l’Orchestra Rossa antinazista. Un biopic denso di calore umano, dal portato esemplare, che sa arginare ogni retorica
Lo sceriffo Nick si coalizza con il nemico Donnie per assaltare il Word Diamond Centre. luoghi comuni e cliché cambiano ma abbondano, eppure il secondo capitolo della saga crime di Gudegast è meglio del primo
Chiedi chi era Simone Veil. Dopo Edith Piaf e Grace Kelly, Dahan firma un altro biopic di autodeterminazione al femminile. Encomiastico, accorato, dovizioso, con dei vizi di forma