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Vacanze ai Caraibi
“Le partecipazioni? Meglio di no… Anna Pia Grossi Tubi in Vianale non suona bene…”. È anche da queste piccole sciccherie che riconosci il cinepanettone, “quello doc”, diciamo. Quello firmato dagli sceneggiatori di sempre (Brizzi e Martani, stavolta con Domenico Saverni, insieme a Neri Parenti e Christian De Sica), diretto dallo stesso Parenti e, naturalmente, interpretato da Christian De Sica. L’ultimo attore (con la a maiuscola) capace di tempi comici dimenticati, di battute che già conosci a memoria ma che al tempo stesso riescono a strapparti la risata, di altrettante volgarità senza le quali – è dura ammetterlo, ma è così – film di questo tipo non avrebbero senso di esistere. Poi, certo, il tutto non basterà mai a giustificare quei “cinque minuti fantastici” (cit. De Sica), quelli delle risate grasse, del botta e risposta a suon di ca..i et simili, di peti e cloache, ma è allo stesso tempo impossibile non ammettere che, seppur calati in situazioni a dir poco inverosimili e chiamati alla farsa più spicciola, attori come De Sica e Massimo Ghini (di nuovo insieme in un film di Neri Parenti dopo 4 anni) ancora funzionano.
Da rivedere, semmai, è l’apporto (anche strutturale) degli altri due episodi, quelli interpretati dal siculo Dario Bandiera e dalla coppia di adulteri Luca Argentero e Ilaria Spada, quest’ultima tutto sommato a suo agio nel ruolo della coatta spensierata e triviale, oltre naturalmente ad altre innegabili doti che riescono a dare “forma” a tutto il resto.
Ilaria Spada in Vacanze ai CaraibiAmbientato nella Repubblica Dominicana, Vacanze ai Caraibi segue le storie di Mario Grossi Tubi (De Sica) e Ottavio Vianale (Ghini), il primo sull’orlo del fallimento e in cerca di un rimedio prima che la moglie (Angela Finocchiaro) se ne accorga, il secondo fidanzato della figlia del primo e deciso ad “appendere il cappello” per risolvere i suoi problemi economici. C’è poi Adriano Fiore (Bandiera), giovane digital addict che finirà su un’isoletta deserta e scoprirà di essere… senza campo; infine Fausto (Argentero) e Claudia (Spada), entrambi in crociera, entrambi felicemente sposati, uno il contrario dell’altra, ma terribilmente attratti uno dell’altra.
Insomma, prendere o lasciare, come sempre in fin dei conti: non avrà il marchio Filmauro (stavolta si gioca in casa Medusa, con la Wildside di Gianani a produrre), ma il cinepanettone di Brizzi-Martani-Parenti-De Sica mantiene ciò che promette. Né più né meno di quello che ti aspetti, con l'episodio Ghini-De Sica naturalmente a trainare il tutto.
Letture consigliate: “Epistemologia del cinema da camera” di Fausto Brizzi… Chi vedrà il film, capirà.