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Jean Reno è Paul, burbero nonno di Adrien, Lea e Theo, tre giovani fratelli parigini costretti a trascorrere l’estate in Provenza nell’approssimarsi del divorzio dei genitori. A condurli nel soleggiato e gaudente Midi è la nonna, interpretata dalla nostra Anna Galiena, che fin da subito deve darsi da fare per rintuzzare le schermaglie generazionali fra lo scorbutico marito campagnolo e i vivaci nipoti, in tutto e per tutto figli della metropoli e della contemporaneità globale 2.0: quasi superfluo aggiungere che i contrasti fra età matura/gioventù e città/campagna la faranno da padroni durante l’intera, abbondante ora e mezza del film.
Un’estate in Provenza, commediola francese diretta da Rose Bosch che non brilla di particolari virtù né per originalità, si segnala invece per aderire in pieno ai canoni rassicuranti, patinati e volemosebene del film vacanziero, fotografia da cartolina compresa. Il plot non punge, non solletica mai, non tenta una sola volta di sollevare il minimo dubbio e spesso annoia nei suoi tentativi di provocare un pur minimo sussulto emotivo. E Jean Reno, qui protagonista non troppo convincente, fa sentire nostalgia del suo simpatico personaggio ai tempi di French Kiss.