Potrebbe essere anche un paragone riduttivo, ma per dare un'idea di massima si pensi al miglior Woody Allen alle prese con quei meccanismi di commedia "ad orologeria" che ne hanno caratterizzato le opere più riuscite. Parliamo di un altro "giovanissimo", il 75enne Peter Bogdanovich che torna al grande schermo con un film di una freschezza spumeggiante, una screwball comedy insieme classica e postmoderna, omaggio dichiarato a Lubitsch (attenzione agli "scoiattoli teste di rapa" di Fra le tue braccia), a Broadway e al cinema tutto, rispolverando in parte le atmosfere di ...e tutti risero, diretto dallo stesso Bogdanovich nel 1981.
A portarci dentro la storia è proprio la Buffa così com'è del titolo, la giovane Isabella/Izzy/Glo Stick (Imogen Poots), mentre si racconta ad una giornalista: regista di successo, Arnold Albertson (Owen Wilson) arriva a New York per mettere in scena la sua nuova piece teatrale. Protagonista dello spettacolo sua moglie (Kathryn Hahn) e accanto a lei il divo del cinema Seth Gilberg (Rhys Ifans). La prima sera che Arnold si trova a New York, chiede la compagnia di una escort: arriva una giovane e affascinante ragazza, Isabella. Al quale l'uomo regala 30.000 dollari, a patto che però abbandoni il suo lavoro e faccia di tutto per intraprendere la carriera dei suoi sogni, fare l'attrice...
Che cosa siamo realmente nella vita? E che cosa raccontiamo agli altri? Bogdanovich, autore anche della sceneggiatura insieme a Louise Stratten, mette a punto un congegno narrativo che tende a risolvere gli "equivoci" nel momento stesso in cui si presentano, alimentandone poi degli altri. Aiutato, e non poco, da un cast pressoché perfetto (da non dimenticare Jennifer Aniston nei panni della psicologa isterica e autoritaria...), il film sprizza divertimento e libertà da tutti i pori, si preoccupa poco del politically correct e riesce nella non facile impresa di coniugare la commedia sofisticata a quella dei nostri Montagnani e Banfi (verso il finale, quella girandola di personaggi nelle camere d'albergo...). Cammei anche per Michael Shannon e Quentin Tarantino. L'ultimo spettacolo? Speriamo davvero di no.