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L'arte dell'imbroglio, il tema della maschera, il problema dell'identità. Sottotesti importanti per una evasione leggere leggera, che evapora un secondo dopo i titoli di coda. E' Loro chi?, commedia sul doppio e di doppi, che oltre a riproporre l’accoppiata Giallini/Leo (di nuovo insieme dopo Buongiorno papà) ne lancia una inedita in regia, quella formata dallo sceneggiatore Fabio Bonifacci e dal regista televisivo Francesco Micciché.
Edoardo Leo interpreta un impiegato d’azienda con velleità da scrittore, fregato da un uomo (Giallini) che gli porta via tutto dandogli però una possibilità di riscatto nel ramo truffe.
Giallini chiama, Leo risponde: i gemelli della truffa funzionano, si completano, purché si resti nella commediola di oggi, senza scomodare paragoni importanti. Il mattatore era altra cosa e anche Totòtruffa veniva da un altro pianeta. Qui c'è soprattutto l'assolo dell'attore di razza, un paio di gag riuscite, il buon assortimento di caratteri. Non si va oltre però l'effetto simpatia, l'assemblaggio di scenette, l'Italia cuscinetto disegnata dalle Film Commission.
Gradevole senza entusiasmare, con buone cartucce in canna (il rapporto tra cinema e inganno, il masochistico piacere dell'illusione) e una pistola a salve per sparare.