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Fuga da Reuma Park. Foto ©Masiar Pasquali
Diretto dal Trio con Morgan Bertacca, interpretato anche da Silvana Fallisi e Ficarra e Picone, Fuga da Reuma Park inquadra Aldo (Baglio), Giovanni e Giacomo (Poretti) che tra tre decenni si ritrovano al milanese Reuma Park, un luna park – lager per anziani: è la vigilia di Natale, Aldo dopo un lungo viaggio dalla Sicilia viene mollato lì dai figli (Ficarra e Picone), Giovanni ha problemi di memoria e incontinenza, Giacomo è in sedia a rotelle, eppure progettano la fuga con destinazione Rio de Janeiro…
Sorta di Anplagghed al cinema riveduto ma non troppo, imbarca citazioni – Fuga per la vittoria, Sordi, Steve McQueen – e autocitazioni – Tre uomini e una gamba – a iosa, nonché sequenze, quella celeberrima della gita in montagna, prese dai loro spettacoli teatrali: un medley, un best of nostalgico, senile e nemmeno imbarazzante, solo sopito e senescente, che lascia francamente imbarazzati.
Forse è il loro film-testamento dopo 25 lunghi, e da un po’ stracchi, anni di onorata carriera, ma - cantava Mina - l’importante è finire: sperabilmente bene. Viceversa, qui c’è povertà esibita oltre le intenzioni, assenza totale di ritmo, tempi comici da Alzheimer e cui prodest sconosciuto, a parte le tasche dei Nostri.