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I giovani proiettano le loro vite negli smartphone, il web si rivela il nuovo dittatore del nostro tempo e anche l’animazione decide di mettersi in scia per raccontare un mondo telematico, che evita l’incontro e preferisce un messaggio sui social. Un viaggio nell’incredibile universo dei cellulari poteva essere una buona idea su cui costruire una storia originale, ma Emoji – Accendi le emozioni manca il bersaglio e si perde in trovate puerili, che possono divertire solo un bambino di età inferiore ai dodici anni.
I buoni sentimenti trionfano e a perdere sono gli adulti, che si trovano a gestire uno spot pubblicitario di ottantasei minuti con i loro figli seduti a fianco. Facebook, Youtube, Instagram, Dropbox e Spotify sono le parole più ricorrenti, con una strizzata d’occhio all’iPhone X (prossimamente nei nostri negozi), dove le emoticon diventeranno dinamiche.
Emoji – Accendi le emozioni fatica a trovare una propria identità e batte in ritirata fin troppo presto, cercando conforto nei classici di animazione degli ultimi anni. Si sentono gli echi di Inside Out, con la presenza di un universo segreto che comunica con i giovani, e di Ralph Spaccatutto, per colori e dinamiche. La storia della ragazza che rifiuta le regole e vola alla ricerca della libertà è un sempreverde del genere, che non sempre funziona. E la coppia composta dal genio ribelle e dal tontolone di turno non aggiunge niente di nuovo.
La bidimensionalità delle emoticon poteva essere un buon punto di partenza per costruire una riflessione sulla dipendenza da Internet, con gli affetti che passano in secondo piano. Il film ha paura di osare e preferisce la classica retorica da parabola per l’infanzia, con il piccolo Gene che sostiene: “Non serve essere il numero uno quando non ci sono altri numeri”. Anche la computer grafica è ben lontana dai fasti raggiunti nell’imprescindibile Inside Out.
Il protagonista è Gene, un emoticon che vive a Messaggiopolis, nel telefono di un adolescente di nome Alex. Come i suoi genitori, lui dovrebbe avere un’unica espressione: quella del bah (meh in inglese), ma Gene è una “faccina” speciale, che può piangere, ridere e fare gli occhi a cuoricino. Miracoli della tecnologia. La malvagia Smile vuole eliminarlo perché è diverso, e lui scappa in compagnia di Gimme-5, una manina golosa che spera di tornare tra i “preferiti”. I due incontrano Rebel, una hacker dal passato torbido che vuole aggirare il Firewall per sistemarsi nel Cloud, e chi non è esperto di telefoni, a questo punto si dovrebbe già essere perso.
Emoji – Accendi le emozioni si maschera dietro le caramelle per colorare una realtà cinica, manichea, che strizza l’occhio agli spettatori per recuperare qualche consenso. Rimane la nostalgia per i cartoni targati Disney, mentre ai malcapitati che decidono di avvicinarsi a questo delirio, si può lanciare solo un messaggio: a vostro rischio e pericolo.