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Se siete di quelli che ritengono la vendetta l'unica giustizia possibile a questo mondo, allora probabilmente Dead Man Down è il film che fa per voi.
Scritto da Joel Wyman e diretto dal nuovo figliol prodigo di Hollywood, quel Niels Arden Oplev che aveva diretto Uomini che odiano le donne (l'originale), è la storia di Victor (Colin Farrell), il braccio destro di un boss della malavita (Terrence Howard) la cui vera missione è cancellare dalla faccia della terra il proprio datore di lavoro e l'intera organizzazione che in passato gli ha portato via moglie e figlia. Il suo piano meticoloso procede spedito nonostante il capoclan e i suoi collaboratori siano sempre più vicini a scoprire l'identità del giustiziere. Ma a complicare tutto si ci mette pure una vicina di casa sfregiata (Noomi Rapace), decisa a utilizzare Victor per vendicarsi a sua volta di un uomo che le ha rovinato la vita.
In questo intreccio di vendette e risarcimenti, ossessioni personali e occasioni non previste, il film procede senza intoppi e senza troppa qualità. Regia balbettante, sviluppo prevedibile, un paio d'attori burini ma indovinati (Farrell e Dominic Cooper) e un altro paio che non si sa bene che cosa ci facciano (Noomi Rapace e "la madre" Isabelle Huppert) mettono in moto un dispositivo chiuso e senza spessore, di pura inerzia narrativa.
Dead Man Down s'iscrive giocoforza nel recente revival del revenge-movie, preoccupato soprattutto di non disturbare i fan del filone piuttosto che riformarne gli schemi, ambire a un discorso morale o cercare un'empatia più profonda con i propri personaggi - passi la love-story ai confini della realtà, ma davvero non si poteva puntare di più e meglio sul rapporto tra Victor e l'amico Darcy?
Il film regala soprattutto indovinelli - riuscirà il piano di Victor? Come farà a non farsi scoprire? E che ne sarà della donna? - mentre il resto è fuffa, pure ingarbugliata. Dead Man Down d'altra parte non mira né alla testa né al cuore né allo stomaco dello spettatore, ma un centimetro sopra gli occhi. Là dove dimorano le palpebre.