PHOTO
In una Francia colpita da un’ondata di gelo, il governo obbliga i cittadini proprietari di appartamenti con stanze libere ad accogliere i senza tetto. L’emendamento suscita clamore, soprattutto al civico 86 di rue du Cherche Midi, dove sorge un lussuoso palazzo dell'area più esclusiva della Parigi bene.
Qui abitano la famiglia Dubreuil (Karin Viard e Didier Bourdon), di matrice borghese e conservatrice, e i coniugi Bretzel (Valérie Bonneton e Michel Vuillermoz), di ideali sinistroidi e radical chic. La monotonia del condominio verrà messa in discussione da questa obbligata coabitazione, e rapportandosi con gli ospiti gli inquilini benestanti scopriranno la loro vera indole.
Un film che diverte e al contempo induce a riflettere. Lo spettatore viene portato a immedesimarsi nel ruolo dei protagonisti, domandandosi come reagirebbe in una simile situazione. La sceneggiatura, sempre della stessa Lèclere, tiene alta la concentrazione pur essendo un film prettamente incentrato sui dialoghi tra i differenti personaggi. Non mancano i riferimenti alle appartenenze politiche, dimensione attraverso la quale la regista palesa la vera indole dei suoi personaggi, diversi per bandiera o ideali ma tutti mossi dagli stessi dubbi in una condizione che li vede, ciascuno a proprio modo, dover affrontare le proprie paure. Perché la paura è un’emozione sulla quale Benvenuti…ma non troppo parla allo spettatore, presentando i personaggi sotto molteplici e imprevedibili aspetti: vedremo quindi i comunisti pronti a scendere in piazza per manifestare, rivelarsi meno ospitali nei confronti dei senzatetto rispetto ai conservatori, più aperti e caritatevoli.
Una trama impegnata, ma messa in scena in maniera volutamente leggera. Gli attori si prestano bene e, tra una casa e l’altra, Alexandra Lèclere non perde occasione per strizzare l’occhio al suo cinema concentrandosi sui rapporti di coppia e sugli equilibri coniugali, qui messi in discussione da una situazione tanto complicata quanto divertente. Perché in questo la regista riesce appieno: diverte affrontando un argomento delicato e di assoluta attualità.