La signora Elena gestisce un'agenzia matrimoniale in una grande città. Da lei arrivano le persone più diverse: c'è la signora Amalia che non smette di lamentarsi del promesso sposo scelto per sua nipote e c'è Donato, che ha trascinato lì il suo amico Peppino, appassionato ciclista, perché finalmente trovi una moglie. Secondo Elena la donna ideale potrebbe essere proprio una sua cliente, Mara, che ha una grande passione per lo sport. Ma un'agenzia matrimoniale comporta anche molti problemi. Quando viene a sapere che è morto il ricco industriale che si doveva sposare con Mitzi, un'altra sua cliente, Elena manda Mario, il suo collaboratore, perché con il maggior tatto possibile ldia la notizia alla ragazza e le proponga un altro pretendente. Nell'agenzia, inoltre, si aspetta l'arrivo di Lodolini e della sposa trovatagli da Elena. Però non si può sempre governare l'amore e poi, anche per la signora Elena potrebbe essere arrivato il momento giusto...
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Pastina
Attori: Delia Scala - Mitzi, Aroldo Tieri - Mario, Erminio Macario - Peppino, Pina Renzi - Elena, Virgilio Riento - Padre di Peppino, Vera Carmi - Luisa, Fulvia Franco - Mara, Galeazzo Benti - Lodolini, Laura Gore - Anna, Ernesto Almirante - Zio di Lodolini, Eva Vanicek - Ada, Oscar Blando - Elio, Johanna Hamilton - L'americana, Gisella Monaldi - Zia Amalia, Ignazio Leone, Vittorio Mangano, Clara Loy
Soggetto: Eduardo Scarpetta - commedia, Giorgio Pastina
Sceneggiatura: Giovanni Grimaldi, Edoardo Anton, Ugo Guerra, Alberto Vecchietti, Giorgio Pastina
Fotografia: Bitto Albertini
Musiche: Carlo Innocenzi
Montaggio: Mario Serandrei
Scenografia: Alfredo Montori
Arredamento: Camillo Del Signore
Aiuto regia: Salvatore Rosso
Altri titoli:
Matrimonial Agency
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: commedia teatrale di Eduardo Scarpetta
Produzione: ALDO GUGLIELMETTI PER GRAZIA FILM
Distribuzione: DI PAOLO FILM (1953)
NOTE
- FONICO: ADOLFO ALESSANDRINI.
CRITICA
"Farsa diretta da Pàstina con molta lentezza seppure con qualche accenno di buona volontà. Il film risulta difettoso nella sceneggiatura e nel dialogo, sì che dalla trovata iniziale in poi, non è stato possibile rinvenire una buona battuta né una situazione divertente". (F. Gabella, 'Intermezzo', 15 febbraio 1953)