Parigi, 1865. Gasparre e Bastiano sono due trovatelli: lavorano entrambi in un orfanotrofio, il primo come l'economo, l'altro fa il giardiniere. A Bastiano viene l'idea di consultare una chiromante per rintracciare i suoi genitori. Viene così a sapere di essere il figlio di un duca e che il suo posto è stato preso da un usurpatore, mentre Gasparre non è altri che il figlio del boia di Parigi. Bastiano, accompagnato da Gasparre, prende possesso del palazzo, e sfugge miracolosamente ai vari tranelli dell'usurpatore e della sua amante, vivendo le avventure più pazze e inverosimili.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Mattoli
Attori: Totò - Gasparre, Carlo Campanini - Battista, Isa Barzizza - Matilde, Nerio Bernardi - Duca Filippo, Raymond Bussières - Il signor Deval, Franca Marzi - Susanne de la Pleine, Alda Dondini - Direttrice dell'orfanotrofio, Guglielmo Barnabò - Il giudice, Annette Poivre - La chiromante Madame Thérèse, Luigi Almirante - Il boia di Parigi, Galeazzo Benti - Giorgio, l'ufficiale, Mario Castellani - Il maggiordomo, Raimondo Vianello - Un ufficiale, Nico Pepe - L'abate Faria, Ughetto Bertucci - Il generale, Irene Genna - Una collegiale, Dina Romano - La domestica del boia, Totò Mignone - Il cinese, Achille Maieroni - Il segretario di Napoleone III
Soggetto: Age , Steno , Jean-Jacques Rastier
Sceneggiatura: Age , Steno , Jean-Jacques Rastier
Fotografia: Jan Stallich, Tino Santoni - operatore
Musiche: Eldo Lazzaro
Montaggio: Fernando Tropea
Scenografia: Roland Quignon, Gastone Medin
Arredamento: Dante Fazzi
Costumi: Maria De Matteis
Durata: 85
Colore: B/N
Genere: COMICO
Produzione: EXCELSA FILM
Distribuzione: MINERVA FILM - AB VIDEO, MITEL, AZZURRA HOME VIDEO, VIDEOGRAM, SKEMA, MONDADORI VIDEO
NOTE
- SUONO: OVIDIO DEL GRANDE.
- GIRATO NEGLI STABILIMENTI DELLA FARNESINA. SI TRATTA DI UN FILM DI "RECUPERO" GIRATO UTILIZZANDO SCENE E COSTUMI DI "IL FIACRE N. 13" REALIZZATO DALLO STESSO REGISTA.
CRITICA
"(...) La vena umoristica degli sceneggiatori, tra i quali figura l'acutissimo Steno è andata oltre questo tema vecchiotto cogliendo ad ogni istante pretesto per una satira non molto peregrina, ma sempre divertente, delle attuali agitazioni politiche (...). Mattoli ha diretto con facilità proverbiale". (Gian Luigi Rondi, "Il Tempo", 27 novembre 1947).