Boris - Il film

4/5
Dal piccolo al grande schermo, il miglior trasloco possibile: René Ferretti & Co. da ridere con la testa

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ITALIA 2010
Il regista René Ferretti, stanco di girare le solite fiction su forze armate, intrighi ospedalieri e drammi in costume da prima serata, ha deciso di tentare il colpo grosso e realizzare un film d'autore. Tuttavia, il cinematografaro snob si renderà ben presto conto che il 'salotto buono dell'industria culturale', popolato da ricchi e nullafacenti sceneggiatori, attrici nevrotiche e direttori della fotografia che si credono artisti, è ancora peggio di quello della TV. Ad aumentare la sua amarezza, poi, interverrà anche lo spettro dell'unico genere cinematografico che il pubblico italiano sembri apprezzare: il Cinepanettone.
SCHEDA FILM

Regia: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo

Attori: Francesco Pannofino - Renè Ferretti, regista, Carolina Crescentini - Corinna, la star, Caterina Guzzanti - Arianna Dell'Arti, assistente alla regia, Alessandro Tiberi - Alessandro, stagista, Antonio Catania - Diego Lopez, delegato di rete, Pietro Sermonti - Stanis, il divo, Ninni Bruschetta - Duccio Patanè, direttore della fotografia, Alberto Di Stasio - Sergio, delegato di produzione, Paolo Calabresi - Biascica, capo elettricista, Carlo De Ruggieri - Lorenzo, stagista schiavo, Roberta Fiorentini - Itala, segretaria di edizione, Luca Amorosino - Alfredo, aiuto regista, Valerio Aprea - Aprea, sceneggiatore, Massimo De Lorenzo - Max, sceneggiatore, Andrea Sartoretti - Zachia, sceneggiatore, Giorgio Tirabassi - Glauco, Adelmo Togliani - Tullio, Vanni De Lucia - Dante Milonga, Karin Proia - Karin, Massimo Popolizio - Massimo, Claudio Gioè - Francesco Campo, Eugenia Costantini - Cristina, Vanessa Compagnucci - Elisabetta, Rosanna Gentili - Marilita Loy, Federico Pacifici - Brusini, Thomas Trabacchi - Fabio Carli, Paolo Bessegato - Emilio Baranes, Lavinia Biagi - Giovanna, Monica Samassa - Carolina De Luca, Massimiliano Bruno - Martellone, Ivan Urbinati - comico film Natale, Barbara Folchitto - Giornalista

Sceneggiatura: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo

Fotografia: Mauro Marchetti

Musiche: Giuliano Taviani, Carmelo Travia

Montaggio: Massimiliano Feresin

Scenografia: Michele Modafferi

Costumi: Fiorenza Cipollone

Suono: Filippo Porcari, Federica Ripani

Durata: 108

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Tratto da: omonima serie TV

Produzione: LORENZO MIELI E MARIO GIANANI PER WILDSIDE IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA, SKY CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2011)

Data uscita: 2011-04-01

TRAILER
NOTE
- NASTRO D'ARGENTO 2011 A CAROLINA CRESCENTINI COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA (PREMIATA ANCHE PER "20 SIGARETTE" DI AURELIANO AMADEI). IL FILM ERA CANDIDATO AL NASTRO SPECIALE-COMMEDIA.
CRITICA
"Pesce d'aprile: 'Boris' arriva al cinema, ed è il più bel scherzo che potreste immaginare. Dopo la fiction, ora tocca alla nostrana settima arte, che poi tanto arte non è, beccarsi una feroce dose di ironia, quella che Ciarrapico, Torre e Vendruscolo ci hanno già fatto applaudire in tv. (...) Riderete da morire ma, dulcis in fundo, non sono le solite battute, perché alla berlina è l'Italia oggi, cialtrona, scansafatiche e improvvisata. I tre moschettieri della tragicommedia ritrovata non salvano nessuno: nemmeno se stessi, e il mondo che li circonda. Ma salvano 'Boris il film': è un capolavoro." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 31 marzo 2011)

"Certo lo si vede lontano un miglio che vogliono viaggiare tre metri sopra il cinema italiano. Perché sì, stanno facendo la commedia, ma non quella solita, banale e corriva. Perché sono intelligenti, metacinematografici, colti. Anche un po' saputelli. E infatti la presa in giro sul cinepanettone (ma è una vera e propria tirata moralistica), è la cosa meno convincente di 'Boris il film', felice trasposizione sul grande schermo (da venerdì in sala) della serie tv di culto di Fox (tre stagioni su Sky), scritto e diretto dal trio Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo. Ma è altrettanto certo che 'Boris il film' ha una freschezza e una vivacità unica nel nostro panorama cinematografico. (...) Non mancano le frecciatine, più spuntate per i dirigenti di RaiCinema (che produce insieme a Wilder), un po' più pungenti per Medusa (...). Niente al confronto della Filmauro di De Laurentiis con i parodici 'Natale al Polo Nord' e 'Natale nello spazio', additati (...)come il male assoluto del cinema italiano (per la verità un po' fuori tempo massimo visto che il genere è in decadenza)." (Pedro Armocida, 'Il Giornale', 31 marzo 2011)

"Non c'è stato alcun accordo 'pubblicitario' con i giornalisti-superstar Stella & Rizzo: la banda di Boris non ha chiesto il permesso di utilizzare il titolo 'La casta', l'ha fatto e basta, con il felice atteggiamento da commando che li contraddistingue. Anche perché, come viene detto nel film, come diavolo si potrebbe trarre un film da 'La casta'? E' un libro solo di numeri. In realtà si mormora che l'idea di fare un film da 'La casta' sia circolata, nel cinema italiano di questo infelice XXI secolo, il che dimostra quanto le idee stiano a zero e quanto quelli di 'Boris' stiano sul pezzo. (...) I tre registi-autori della serie - Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo - hanno fatto centro: trasferendo i propri strali satirici dalla tv al cinema, non hanno perso l'umorismo e il divertimento che tracimavano dai canali di Sky. Di più: poiché il cinema è comunque un universo di riferimento più 'alto' rispetto alla tv, 'Boris - Il film' diventa uno specchio deformante messo di fronte all'Italia, già di per sé assai grottesca, di questo scorcio storico. C'è un momento altissimo, nel film, in cui tutto ciò diventa chiaro: la lezione di sceneggiatura in cui Glauco - Giorgio Tirabassi, bravissimo - spiega ai colleghi come si realizza un cine-panettone." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 1 aprile 2011)

"Che a casa nostra le cose funzionino così è eccessivo affermarlo; però è indubbio che il ritratto de noantri che viene fuori da questo omaggio alla serie televisiva omonima fa ridere e non scandalizza. Il covo degli sceneggiatori di Sinistra Democratica è da antologia, così come l'espediente '8x12' per dare espressione all'attrice cagna." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 1 aprile 2011)