Cronache della guerra fra i signori dei Tre Regni in cui era frazionata l'Antica Cina del 208 d.C, subito dopo il crollo della dinastia Han. Il generale Cao Cao a nord, Liu Bei e Sun Quan a sud saranno protagonisti di uno scontro che culminerà nell'epocale battaglia delle "scogliere rosse".
SCHEDA FILM
Regia: John Woo, Corey Yuen - scene d'azione, Patrick Leung - regia navale
Attori: Tony Leung Chiu Wai - Zhou Yu, Takeshi Kaneshiro - Zhuge Liang, Zhang Fengyi - Cao Cao, Chang Chen - Sun Quan, Zhao Wei - Sun Shangxiang, Hu Jun - Zhao Yun/Zhao Zilong, Shidô Nakamura - Gan Xing, Lin Chiling - Xiao Qiao, You Yong - Liu Bei, Hou Yong - Lu Su, Tong Dawei - Sun Shucai, Song Jia - Li Ji, Ba Sen Zha Bu - Guan Yu, Zang Jingsheng - Zhang Fei, Zhang Shan - Huang Cai, Wang Qingxiang - Kong Rong, Jiang Tong - Li Tong
Soggetto: Chen Shou - romanzo, Luo Guanzhong - romanzo
Sceneggiatura: Chan Khan, Kuo Cheng, Sheng Heyu, John Woo
Fotografia: Lu Yue, Zhang Li
Musiche: Tarô Iwashiro
Montaggio: Angie Lam, Yang Hongyu, Robert A. Ferretti
Scenografia: Tim Yip
Costumi: Tim Yip
Effetti: Craig Hayes, The Orphanage
Altri titoli:
Red Cliff
Les 3 royaumes
Red Cliff: Part I
La battaglia dei tre regni - Red Cliff - Parte I
Durata: 130
Colore: C
Genere: DRAMMATICO STORICO
Tratto da: "Cronache dei Tre Regni" di Chen Shou (III° Sec. d.C.) e "Romanzo dei tre regni" di Luo Guanzhong (XIV° Sec. d.C.)
Produzione: CHINA FILM GROUP, LION ROCK PRODUCTIONS
Distribuzione: EAGLE PICTURES - DVD: EAGLE PICTURES HOME ENTARTAINMENT (2009)
Data uscita: 2009-09-23
CRITICA
"Dopo vari combattimenti, magnificamente e cruentamente coreografati, il finale di partita si gioca in una grande battaglia navale. Due ore e mezza (ma la versione che arriva da noi dura metà dell'originale) di 'rallenti' e furia visiva." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 23 ottobre 2009)
"Coreografici scontri tra eserciti immensi, flotta extralarge, sole che rimbalza sugli scudi, l'eroe ammazzatutti con neonato in braccio, sprazzi di lussuria, un Leone ispiratore, una tigre minacciosa, fiammeggianti strategie sotto rosse scogliere (titolo originale). (...) Qui tira aria di vera epica: 80 milioni di dollari che si vedono tutti. Il frenetico John Woo di 'Face/Off' e 'Mission: Impossible 2', torna in patria per dotarla di un'Iliade gradita al Celeste Impero odierno, rieducatosi alla Memoria Storica. Contamina l'oriente con testuggini di Cesare e trucchi di Archimede, ne esalta i valori e le facce da Mangiafuoco, esibisce il (troppo) mestiere delle armi e un cast doc, in the mood for war. Non fa volare cavalieri e pugnali come negli ormai insopportabili wuxia a pioggia (di petali). Né decollano le sue consuete colombe al ralenti. 'Se dai loro troppo da mangiare, poi non volano più' sentiamo dire. Vale anche per i registi che s'ingozzano di nobili scopi e ed eruttano estetica pedante (urge tarantinato spariglio)." (Alessio Guzzano, 'City', 23 ottobre 2009)
"Il pregio de 'La battaglia dei tre regni di John Woo (...) è compendiare in due ore e mezza densissime una guerra di secessione appunto fra tre regni. Gli appassionati di John Woo possono immaginare quanti scannamenti possa ideare con una storia simile. Ebbene qui, nella prima mezz'ora si muore più che in tutti i suoi altri film. Il pubblico normale resterà invece affascinato dalla normalità dell'uccidere e del morire. In confronto, ciò, che si vede nel 'Gladiatore' o in 'Braveheart' sembra uno scherzo. Nella trilogia del 'Signore degli Anelli' c'è qualcosa di simile, ma con tutt'altro punto di vista." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 23 ottobre 2009)
"John Woo ('Broken Arrow', 'Mission Impossible') firma il suo capolavoro, e tra i fotogrammi insinua l'antitodo ai desideri sanguinari di ogni imperialismo. Cao Lao, l'arrogante generale che spende a piene mani carne di suddito, sarà umiliato da un volteggio lieve di spada che gli scompiglia i capelli. In una triangolazione alla Tarantino (che tutto ha preso dai maestri cinesi), le sciabole s'incantano e il prigioniero è sconfitto due volte. Gli risparmiano la vita, di fronte alla principessa diafana, amata da sempre, la donna del ritratto, Xiao Qiao (esordio di Chiling Lin)." (Mariuccia Ciotta, 'Il manifesto', 23 ottobre 2009)
"Dopo le missioni impossibili, John Woo torna a casa per il kolossal più costoso del cinema cinese. I soldi si vedono in magistrale presenza del digitale, 208 d.C. coi signori della guerra in lotta per unificare, comandare il Paese tra strateghi, signore e azioni collettive: balletti di frecce, epica d'epoca da grande visionario, un Omero cinemascopico. Iliade, Odissea, Orlando, tutto e di più, furbi stratagemmi militari, scricchiolii da cuore, inevitabili fattori umani. Tutto quello che manca al Barbarossa, qui c'è: alla grande." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 ottobre 2009)