Dopo la morte della madre, con la quale si dedicava al commercio ambulante nelle campagne, Maria Zef viene ospitata con la sorella minore, Rosetta, in un convento di suore. Quando Rossella, ammalata, deve andare all'ospedale, Maria va a vivere con lo zio Zane in una baita alpestre. La ragazza è innamorata di Piero, ma questi è costretto a trasferirsi in città, in cerca di lavoro: del resto, i parenti dell'innamorato sono contrari alle progettate nozze. Maria accudisce alle faccende domestiche e aiuta lo zio nel lavoro dei boschi; ma il vecchio Zane è uomo dagli istinti bestiali, dedito all'alcool, e il suo modo di fare desta in Maria una viva ripugnanza. Una sera lo zio, in preda ai fumi dell'alcool, le usa violenza: dopo qualche giorno, la ragazza scopre di aver contratto un male inesorabile e apprende anche che anche la sua povera madre, divenuta vedova, è stata vittima del cognato. La vita nella baita è divenuta ormai insopportabile: quando una sera lo zio Zane, di nuovo ubriaco, le propone di andare in città, dove un laido gobbo ha già tentato d'attirarla, essa lo uccide a colpi di accetta, poi fugge disperata e trova la morte in un precipizio. Rosetta sarà poi raccolta pietosamente dalla famiglia di Piero.
SCHEDA FILM
Regia: Luigi De Marchi
Attori: Eva Vanicek - Maria Zef, Piero Lulli - Barbe Zef, Anna Sassoli - Catrine Zef, Tullio Navarra - Trevi, Silvana Jachino - La madre superiora, V. Cagnaccio, Bruno Corelli, Alberto Collo, Nando Fulli, Angelo Bertini, Attilio Tosato, A. Pila, Ada Dondini, Oscar Carboni
Soggetto: Paola Drigo
Sceneggiatura: Luigi De Marchi
Fotografia: Bruno Barcarol
Scenografia: Luigi De Marchi
Durata: 76
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: Dal romanzo "Maria Zef" di Paola Drigo
Produzione: CINE ASSOCIATI
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"E' un lavoro mediocre e poco interessante". ("Segnalazioni Cinematografiche", vol. 34, 1953).