Cambio di indirizzo

Changement d'adresse

FRANCIA 2006
David, un timido e maldestro insegnante di corno trasferitosi da poco a Parigi, è in cerca di un appartamento. Durante le sue ricerche David si imbatte in Anna, giovane proprietaria di una copisteria in cerca di un coinquilino per dividere l'affitto, che gli propone di andare ad abitare a casa sua. Nonostante le ristrette dimensioni dell'appartamento, David accetta la proposta e in breve tempo stabilisce con Anna un sincero rapporto di amicizia. Quando David si innamora perdutamente di Julia, una sua alunna dall'animo triste e tormentato, e inizia con lei una relazione dall'andamento altalenante, Anna sarà pronta a incoraggiarlo, consigliarlo e, al momento opportuno, anche a consolare le sue pene d'amore...
SCHEDA FILM

Regia: Emmanuel Mouret

Attori: Emmanuel Mouret - David, Fanny Valette - Julia, Frédérique Bel - Anne, Dany Brillant - Julien, Ariane Ascaride

Soggetto: Emmanuel Mouret

Sceneggiatura: Emmanuel Mouret

Fotografia: Laurent Desmet

Musiche: Franck Sforza

Montaggio: Martial Salomon

Scenografia: David Faivre

Durata: 85

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:85)

Produzione: MOBY DICK FILMS, LES FILMS PELLEAS

Distribuzione: LADY FILM

Data uscita: 2006-12-06

NOTE
- PRESENTATO A CANNES ALLA "QUINZAINE DES REALISATEURS" 2006.
CRITICA
"Siamo in piena commedia filosofica alla Rohmer, ma Mouret è un Rohmer che ha l'età dei suoi personaggi, con il candore (e la tendenza alle catastrofi) di Tati o di Buster Keaton. E se può ricordare anche Woody Allen, è vero che in Allen tutti parlano troppo mentre qui lo schermo si divide fra loquaci e taciturni, pugnaci e arrendevoli. Che naturalmente hanno bisogno gli uni degli altri, anche se a volte ci vuole una vita per capirlo, ma per ricordarlo basta un film. Un bel film." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 dicembre 2006)

"Il regista e attore marsigliese Emmanuel Mouret è stato paragonato dalla critica francese a Eric Rohmer e a Francois Truffaut; con parecchia esagerazione, certo, ma non senza qualche fondamento. Al primo fa pensare per la tendenza a fondare la sua piccola drammaturgia sul quotidiano, il non detto e l'ellisse. Quanto a Truffaut, lo evoca per la serie di Antoine Doinel, il personaggio interpretato da Jean Pierre Léaud, cui rassomiglia fino a sembrare uscito da un'altra epoca. (...) Se 'Cambio d'indirizzo' è solo un film 'grazioso', lascia però intuire qualità che potrebbero promuovere Mouret a regista maggiore. La capacità di mettere a profitto i tempi morti, ad esempio; o quella di flirtare con l'assurdo, pronunciando dialoghi stravaganti con la massima naturalezza." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 8 dicembre 2006)