Lo psichiatra Michael Hunter, ritiratosi dalla professione al culmine di una brillante carriera dopo il tragico suicidio del figlio, decide di uscire dal suo personale isolamento per prendere in cura il giovane Thomas Caffey. Questi è un adolescente rimasto orfano in modo drammatico e che nasconde nel suo subconscio dei terribili segreti. Il dottore si troverà coinvolto in un vortice di violenza per colpa della giovane vittima che si è trasformata in carnefice.
SCHEDA FILM
Regia: Tom McLoughlin
Attori: Andy Garcia - Michael Hunter, Teri Polo - Barbara Wagner, Vincent Kartheiser - Thomas Caffey, Linda Cardellini - Shelly Hunter, Trevor Blumas - Kyle Hunter, Chelsea Field - Penny, Sam Bottoms - Sig. Caffey, Brendan Fletcher - Troy, August Schellenberg - Detective Hannah
Soggetto: Christopher Murphey
Sceneggiatura: Miguel Tejada-Flores, Scott Williams
Fotografia: Lloyd Ahern II
Musiche: Don Davis
Montaggio: Charles Bornstein
Scenografia: Gregory Bolton
Costumi: Jodie Lynn Tillen
Effetti: Laird McMurray
Altri titoli:
SINS OF THE FATHER
THE TIES THAT BIND
Durata: 111
Colore: C
Genere: THRILLER
Produzione: KANDU ENTERTAINMENT, MINDS EYE PICTURES, NEW LEGEND MEDIA, REYNOLDS ENTERTAINMENT, CINESON ENTERTAINMENT, EAGLE PICTURES
Distribuzione: EAGLE PICTURES
Data uscita: 2001-09-14
CRITICA
"Tom McLoughlin è un valido regista di thriller. Se il genere si colora di psicologia, di interdetto, represso e non detto, la gestione della scena non basta e si sente la necessità di una sceneggiatura ben congegnata con un ventaglio di personaggi convenzionali, ma con ruoli funzionali alla storia. Il problema maggiore di 'The Unsaid' è il copione". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 23 settembre 2001)
"(...) Resta il tema del rimorso incancellabile e tale da determinare le nostre azioni, si aggiunge un giovane antagonista allarmante: ma in uno stile piatto di impronta televisiva, con personaggi banali dal comportamento molto poco credibile". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 21 settembre 2001)
"'The Unsaid - Sotto silenzio' è un thriller in forma di dramma familiare abbastanza jettatorio dove le sfighe si accumulano sulla testa di tutti i personaggi (...) Nel filone 'adolescente diabolico' (vedi 'Schegge di paura'), un film improbabile nella meccanica degli eventi, sovrarecitato e inutilmente lugubre". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 30 settembre 2001)